Oggi la Chiesa ricorda San Leonida d’Alessandria, Martire
Ad Alessandria d’Egitto, commemorazione di san Leonida, martire, che sotto l’imperatore Settimio Severo fu trafitto con la spada per la fede in Cristo, lasciando Origene, suo figlio, ancora bambino.
Etimologia: Leonida = simile al leone, forte, dal greco
Emblema: Palma
LEGGI: Oggi la Chiesa ricorda il Beato Francesco da Fabriano. Ecco chi era
La vita
L’editto di Settimio Severo riempì l’Egitto di martiri della fede: tra questi ci fu anche Leonida che ebbe il capo troncato nel 204 d.C., lasciando orfani sette figli, il maggiore dei quali era Origene (considerato uno tra i principali scrittori e teologi cristiani dei primi tre secoli).
Nel racconto della vita del Santo, lo storico Eusebio , si sofferma lungamente a descrivere le cure con le quali Leonida educò il figlio allo studio della Sacra Scrittura prima che a quello delle lettere. Riconosceva nel figlio un grande dono di Dio e di notte, quando Origene dormiva, gli baciava il petto come fosse un sacrario dello Spirito Santo.
Ma venne il tempo della prova. Sotto l’Impero di Settimio Severo, nel 204, ripresero in Egitto le persecuzioni contro i cristiani.
Il giovane Origene desiderava di morire martire in nome della fede; soltanto la madre, nascondendogli i vestiti, poté impedirgli di presentarsi al Governatore per proclamarsi arditamente cristiano. Non c’era bisogno di simili ostentazioni. Bisognava attendere docilmente e fermamente la persecuzione, senza provocarla, come faceva il padre Leonida, il quale, infine, chiamato dinanzi al Governatore, confessò senza arroganza e senza titubanza di essere cristiano.
Fu incarcerato, e durante la prigionia gli pervenne una lettera del figlio, che lo incitava a mantenersi fedele a Dio.
«State attento, caro padre – diceva la lettera – di non mutare risoluzione a causa di noi, vostri figli».
Il martirio
Leonida, non potendo ormai baciare il petto del figlio, baciò la lettera di esortazione. Non ne aveva bisogno, ma lo riempì ugualmente di letizia. Il pensiero della famiglia non turbò così le ultime ore del Martire. Porse sorridendo la testa alla spada, acquistandosi la corona di gloria.
Dopo la sua morte, vennero confiscati i beni della vedova. I sette orfani furono gettati in mezzo a una strada, e sarebbero diventati mendicanti se una signora di Alessandria non li avesse presi con sé e mantenuti.
Il giovane Origene, orgoglioso di essere figlio di un Martire, divenne poi il teoglogo e filosofo che tutti conosciamo, talmente fecondo e celebre, da legare il nome del padre al proprio. Infatti, il Santo di oggi viene distinto comunemente con il nome di Leonida e con l’attributo di «padre di Origene».
Fonte santodelgiorno.it