San Vincenzo di Saragozza diacono e martire, è venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa anglicana.
San Vincenzo è il martire più popolare della Spagna ma poco sono le notizie certe sulla sua vita. Nasce a Huesca nel III secolo in una nobile famiglia; era figlio del console Eutichio e della matrona Enola. Il padre lo affidò al vescovo perché si occupasse della sua formazione spirituale e da lui venne nominato arcidiacono.
Nel clima di terrore che si era instaurato nella persecuzione di Diocleziano e che vedeva la distruzione degli edifici e degli arredi sacri, la destituzione dei cristiani che ricoprivano cariche pubbliche, l’obbligo per tutti di sacrificare agli dei, il vescovo Valerio e il diacono Vincenzo continuarono imperterriti nell’annuncio del Vangelo: formando un connubio indissolubile, nel quale il primo con la sua presenza e con l’autorità che gli derivava dal ministero episcopale si faceva garante di quello che il secondo annunciava con forza, convinzione e facilità di parola.
LEGGI ANCHE: Il miracolo di Chiara, la bimba guarita dalla leucemia: un trionfo della Madonna e di un angelo che…
Così il governatore di Valencia, Daciano, li fa arrestare entrambi, ma quando se li trova davanti capisce che il vero nemico da combattere è il diacono Vincenzo. Manda così il vescovo in esilio e concentra tutte le sue arti persecutorie su Vincenzo, che oltre ad essere un gran oratore è anche un uomo che non si piega facilmente. Lo dice in faccia al governatore: “Vi stancherete prima voi a tormentarci che noi a soffrire”, e questo manda in bestia il persecutore, che vede così anche messa in crisi la sua autorità e il suo prestigio.
Perché Vincenzo è una di quelle persone che si piegano ma non si spezzano.
Daciano prima lo fa fustigare e torturare; poi lo condanna alla pena del cavalletto, da cui esce con le ossa slogate. Infine lo fa arpionare con uncini di ferro.
Così tumefatto e slogato lo fa gettare in una cella buia, interamente cosparsa di cocci taglienti. La testimonianza di Vincenzo continua ad essere limpida e ferma.
“Tu mi fai proprio un servizio da amico, perché ho sempre desiderato suggellare con il sangue la mia fede in Cristo. Vi è un altro in me che soffre, ma che tu non potrai mai piegare. Questo che ti affatichi a distruggere con le torture è un debole vaso di argilla che deve ad ogni modo spezzarsi. Non riuscirai mai a lacerare quello che resta dentro e che domani sarà il tuo giudice ”.
Lo sentono addirittura, anche così piagato, cantare dalla cella: muore il 22 gennaio dell’anno 304. Secondo la tradizione, per sbarazzarsi del cadavere, Daciano, deve sudare: gettato in pasto alle bestie selvatiche, il corpo del martire viene alacremente difeso da un corvo; gettato nel fiume, legato in un sacco insieme ad un grosso macigno, il suo corpo galleggia e torna a riva, dove finalmente i cristiani lo raccolgono per dargli onorata sepoltura.
Numerose sono le leggende devozionali su presunti miracoli attribuiti al santo: Gregorio di Tours narra di come gli abitanti di Saragozza vennero salvati dall’assedio posto da Childeberto, re dei Franchi, grazie all’intercessione di san Vincenzo, la cui tunica custodivano e veneravano. Fatta la pace lo stesso Childeberto portava a Parigi un’altra reliquia che si venerava a Saragozza: una stola del Santo.
San Vincenzo è il protettore degli orfani, delle vedove e dei poveri. È patrono delle città di Vicenza, Lisbona, Valencia, Saint-Vincent, Nole, Ugento, Adrano, Giaglione, Tripi e Monterosi ma anche dei vinai, viticoltori, fabbricanti di tegole, naviganti e dell’Ordine dei Diaconi della Diocesi di Bergamo.
Per iscriverti gratuitamente al canale YouTube della redazione: https://bit.ly/2XxvSRx ricordati di mettere il tuo ‘like’ al video, condividerlo con gli amici ed attivare le notifiche per essere aggiornato in tempo reale sulle prossime pubblicazioni.
Non dimenticare di iscriverti al canale (è gratuito) ed attivare le notifiche
Da una delle omelie che Sant’Agostino ogni anno, il 22 gennaio, dedicava al martire Vincenzo ricaviamo questo pensiero: “il diacono Vincenzo….. aveva coraggio nel parlare, aveva forza nel soffrire. Nessuno presuma di se stesso quando parla. Nessuno confidi nelle sue forze quando sopporta una tentazione, perché, per parlare bene, la sapienza viene da Dio e, per sopportare i mali, da lui viene la fortezza”. (Fonte www.santiebeati.it – Autore: Gianpiero Pettiti)
O Dio, fonte di ogni bene, comunica a noi la forza del Tuo Spirito che animò il diacono e martire Vincenzo e lo rese invincibile in mezzo ai tormenti, perché la nostra fragile umanità sia sostenuta dalla potenza del tuo amore.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Padre Nostro, Ave Maria, Gloria al Padre
La preghiera a Maria che scioglie i nodi è una delle suppliche più usate dai cristiani per chiedere aiuto alla…
'Asciuga Bambino Gesù le lacrime dei fanciulli!'. Recitiamo in questo tempo di Avvento la preghiera più dolce di San Giovani…
Una nuova settimana in compagnia di Padre Pio Leggi le frasi di Padre Pio e invoca la sua potente intercessione…
Benvenuti sul sito www.papaboys.org! Siamo lieti di presentarvi la preghiera della sera alla Madonna di Lourdes, intitolata 'Io sono l'Immacolata…
POZZUOLI - Assegnato al giornalista siciliano Salvatore Di Salvo, segretario nazionale dell’Ucsi e Tesoriere dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, il…
La preghiera all' Immacolata di Giovanni Paolo II Una potente supplica di Giovanni Paolo II a Maria Santissima.. Il testo:…