Beata Vergine Maria del Divin Pianto (o più semplicemente Madonna del Divin Pianto) è l’appellativo con cui la Chiesa Cattolica venera Maria in seguito alle apparizioni e al miracolo avvenuti nel 1924 a Cernusco sul Naviglio.
Le apparizioni furono raccontate da suor Elisabetta Redaelli, delle Suore Marcelline, gravemente malata e prossima alla morte. Il luogo delle apparizioni è stato convertito a cappella votiva. Una approvazione ufficiale dall’ordinario diocesano non è mai avvenuta, anche se il cardinal Schuster dichiarò che la Madonna si sarebbe fatta strada da sé, mentre il cardinal Martini autorizzò, nei primi anni ’80, l’intitolazione di una chiesa parrocchiale in Cernusco proprio alla Madonna del Divin Pianto.
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Nel 1924 suor Elisabetta Redaelli, una ventisettenne da due anni malata ed ormai quasi in fin di vita , è ricoverata nella casa natale delle Suore di Santa Marcellina, in Cernusco sul Naviglio, adibita come casa di riposo. Nella sera del 6 gennaio di quell’anno alcune consorelle la sentono parlare animatamente, pensando che stia sognando non diedero importanza al fatto. Al mattino riferì che parlò con una bella Signora venuta a trovare le ammalate e che le ispirava una grande fiducia.
«Signora, come è buona Lei! Preghi Lei che è tanto buona. Sono sicura che, se Ella pregherà. il Signore ascolterà le sue preghiere, perché Lei ha compassione delle malate,…». La Signora l’incoraggia: «Prega, confida e spera: tornerò dal 22 al 23 del mese seguente»
Suor Elisabetta comprende dal 2 al 3. Al mattino non viene creduta di quanto racconta e di questa “bella Signora” dato che avendo perso l’uso della vista da più di un anno è impossibile che abbia potuto vedere qualcuno. Passata la notte fra il 2 e il 3 febbraio la mancata visita della Signora era segno per le consorelle che suor Elisabetta avesse solo sognato.
Alla mattina del 22 febbraio il medico dichiara che suor Elisabetta è prossima alla morte e chiede che venga continuamente vegliata da due consorelle; le sue condizioni sono critiche e da due settimane le era stato compromesso l’uso della parola, della deglutizione e perfino delle membra tanto da renderle impossibile ogni qualsivoglia movimento.
«Oh, la Signora, la Signora!» «Ti avevo detto che sarei venuta dal 22 al 23!» «Oh, dal 22 al 23? Io avevo capito dal 2 al 3.» Breve silenzio. Suor Elisabetta, ad un tratto: «Ma Lei… ma Lei… ma Lei è la Madonna… è la Madonna…» La Santa Vergine sorride mesta. Altro silenzio. «Oh, la Madonna, la Madonna col Bambino… ma il Bambino, il Bambino piange… piange per me? Piange per i miei peccati?» «No, il Bambino piange perché non è abbastanza amato, cercato, desiderato anche dalle persone che gli sono consacrate… tu devi dire questo!»
Suor Elisabetta non afferra la missione che la Vergine vuole affidarle, e esclama: «Madonna, Madonna, portatemi in Paradiso!…» «Dovresti, ma devi rimanere per dire questo.» La suora ora comprende, «Oh Madonna – insiste – io sono l’ultima di tutte, io non so nulla, sono un peso per la mia Comunità: portatemi in Paradiso!…» «Devi rimanere per dire questo!» «Madonna, chi mi crederà?… sono un’ignorante…. non so nulla… non sono nemmeno più capace di parlare: chi mi crederà?» Silenzio da parte della Vergine, che la guarda tenera e mesta. Suor Elisabetta si sentì ispirata a dire: «Oh, Madonna, datemi un segno!» La Vergine sorride benevola, ma sempre mesta. S’inchina leggermente verso la suora e dice: «Ti rendo la salute!» e scompare con il Divino Figlio.
Erano le ore 0.15 circa.
Il culto alla Vergine è legato soprattutto al comune di Cernusco sul Naviglio ed ai paesi limitrofi, oltre per gli eventi miracolosi avvenuti, si è propagato anche grazie alla dedicazione di una parrocchia alla bella Signora.
Venerdì 4 maggio 1984, a diciannove giorni dalla morte di suor Elisabetta, il vicario episcopale comunicava che il cardinal Martini concedeva le necessarie autorizzazioni per dedicare il nuovo centro parrocchiale alla Madonna del Divin Pianto.
In data 19 aprile 1986 viene posta la statua lignea raffigurante la Vergine con in braccio il Bambino piangente.
Le suore Marcelline hanno fatto proprio il messaggio donato dalla Vergine a suor Elisabetta, trasmettendolo nelle proprie case italiane e missionarie. (Fonte it.wikipedia.org)
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