Papa Clemente I, è stato il 4º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica dal 92 al 97. La Chiesa cattolica e quelle ortodosse lo venerano come santo. Considerato uno dei “Padri apostolici”.
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Poche sono le notizie sulla sua infanzia e gioventù. Nasce probabilmente a Roma nel 30 d.C. ed era probabilmente un liberto o figlio di un liberto della famiglia imperiale; alcuni ritengo che fosse un ebreo convertito e che fosse una persona ricca di cultura.
In gioventù è stato collaboratore di San Paolo ed è probabile che sia stato consacrato vescovo dalle mani da San Pietro. Nel 92 diventa Papa.
Fu il terzo successore di Pietro dopo Lino e Anacleto: il suo pontificato durò nove anni, sotto gli imperatori Domiziano, Nerva e Traiano. Ma il suo posto è grande nella vita della Chiesa, che lo venera come uno dei “Padri apostolici”.
Molto stimato nella storia per la lettera alla Chiesa di Corinto, scritta intorno al 96 a nome della Chiesa di Roma per metter fine d’autorità ai disordini avvenuti in seno alla Chiesa di Corinto.
La lettera, detta poi Prima Clementis, afferma dopo i testi degli Apostoli l’autorità dei vescovi sui fedeli e il primato della Chiesa di Roma sulle altre. Sarà infatti definita “Epifania (cioè manifestazione) del primato romano”. Un documento che si diffonde in tutta la cristianità antica, e che resta valido in ogni tempo.
La voce di Clemente parla “con una gravità saggia, paterna, cosciente delle proprie responsabilità, ferma nelle esigenze e al tempo stesso indulgente nei suoi rimproveri” (G. Lebreton). Ancora 70 anni dopo, a Corinto, il documento viene letto pubblicamente nelle riunioni eucaristiche domenicali, insieme alle Scritture.
Poco si sa degli ultimi anni di Clemente. Secondo una tradizione del IV secolo, sarebbe stato affogato con un’ancora al collo in Crimea, suo luogo d’esilio, per ordine dell’Imperatore Nerva. Ma potrebbe essere una leggenda.
D’altra parte lo storico Eusebio di Cesarea e san Girolamo concordemente dicono che Clemente muore nel 101, e non parlano affatto di esilio e di martirio.
Nel IV secolo gli viene dedicata sul colle Celio a Roma una basilica, che sarà poi devastata da un incendio nel 1084. E sui suoi resti, dopo il 1100, sorgerà la basilica nuova a tre navate, ampiamente restaurata poi nel secolo XVIII. Sotto la sua abside gli scavi ottocenteschi hanno fatto scoprire parti della basilica originale, con dipinti murali anteriori al 1084. In ogni tempo la Chiesa continua a venerarlo, col nome di Clemente Romano.
È patrono di numerosi comuni e della Diocesi di Velletri-Segni ma anche di: bambini, barcaioli, battellieri, cappellai, gondolieri, lapicidi, marinai, marmisti, scalpellini.
Viene invocato contro le malattie dei bambini.
(Fonte www.santiebeati.it – Domenico Agasso)
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O Dio, che per mezzo della preghiera e della gloriosa vita dei tuoi Santi e in particolar modo di San Clemente I Romano, hai chiamato i nostri padri alla mirabile luce del Vangelo,
fa’ che anche noi viviamo nell’impegno per una nuova evangelizzazione di questo terzo millennio cristiano e, superando le insidie del maligno, cresciamo nella grazia e nella conoscenza del nostro Signore Gesù Cristo, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
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