Caterina di Svezia, al secolo Katarina Ulfsdotter, è stata una religiosa svedese dell’Ordine del Santissimo Salvatore. Nel 1484 è stata proclamata santa da papa Innocenzo VIII.
Catarina Ulfsdotter, meglio conosciuta col nome di Caterina di Svezia, era la secondogenita degli otto figli di Santa Brigida, la grande mistica svedese che molta influenza ebbe nella storia, nella vita e nella letteratura del suo Paese
Caterina, nasce nel 1331; poco sappiamo dei suoi prima anni di vita. In giovanissima diventa la sposa di Edgarvon Kyren, nobile di discendenza e soprattutto di sentimenti, poiché acconsentì al desiderio della giovane e graziosa consorte di osservare il voto di continenza, anzi, con commovente emulazione nella pratica della cristiana virtù della castità, si legò egli stesso a questo voto.
Caterina, non certo per rendere più agevole l’osservanza del voto, all’età di diciannove anni raggiunse la madre a Roma, in occasione della celebrazione dell’Anno santo. Qui la giovane apprese la notizia della morte del marito.
Da questo momento la vita delle due straordinarie sante scorre sullo stesso binario. La figlia partecipa con totale dedizione all’intensa attività religiosa di Santa Brigida. Questa aveva creato in Svezia una comunità di tipo cenobitico. Precisamente nella cittadina di Vadstena. Serviva per accogliervi in separati conventi di clausura uomini e donne sotto una regola di vita religiosa ispirata al modello del mistico San Bernardo di Chiaravalle.
Durante il periodo romano che si protrasse fino alla morte di Santa Brigida, il 23 luglio 1373, Caterina fu costantemente accanto alla madre, nei lunghi pellegrinaggi intrapresi, spesso tra gravi pericoli, dai quali le due sante non sarebbero uscite indenni senza un intervento soprannaturale.
Santa Caterina viene spesso rappresentata accanto a un cervo, che, secondo la leggenda, più volte sarebbe comparso misteriosamente per trarla in salvo. Riportata in patria la salma della madre, nel 1375 Caterina entrò nel monastero di Vadstena, di cui venne eletta badessa, nel 1380.
Seguì da vicino il processo di beatificazione della madre, che si concluse positivamente nel 1391.
A Roma, narra una tradizione leggendaria, Caterina avrebbe prodigiosamente salvato la città dalla piena del Tevere, che aveva già abbattuto gli argini.
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L’episodio è raffigurato in un dipinto conservato nella cappella a lei dedicata nell’abitazione di piazza Farnese. Papa Innocenzo VIII ne permise la solenne traslazione delle reliquie.
Muore il 24 marzo del 1381.
È stata proclamata santa da papa Innocenzo VIII nel 1484.
(Fonte santiebeati.it – Autore: Piero Bargellini)
O Dio, che ornasti Santa Caterina in special modo delle virtù di umiltà, carità e angelica purità, umilmente ti supplichiamo, per i meriti e l’esempio di lei, di renderci così fermi nella fede e ardenti nella carità, da ottenere i premi eterni.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
Santa Caterina, giglio di purità, prega per noi.
Santa Caterina, modello di umiltà, prega per noi.
Santa Caterina, mirabile nell’amore verso Gesù e Maria, prega per noi.
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