Etimologia: Timoteo = colui che onora Dio, dal greco
Emblema: Bastone pastorale
San Timoteo nasce a Listra (Turchia), nel 17 d.C. circa. Il padre era greco e la madre giudea. Noti sono il nome della madre e della nonna, rispettivamente Eunice e Loide (ebree convertite al cristianesimo insieme a San Paolo). Proprio Paolo, avrebbe costituito Timoteo, vescovo di Efeso .
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La maggior parte delle notizie che lo riguardano si ricavano dagli Atti, dove è nominato sei volte, e dalle lettere paoline in cui è citato diciotto volte.
Timoteo, che San Paolo chiama «suo vero figlio nella fede» è stato convertito durante il primo viaggio di Paolo. Timoteo resta poi sempre con Paolo, salvo quando lui lo manda in missione nelle chiese che ha fondato, per correggere errori e mettere pace.
Come fa a Tessalonica, con la sua aria di ragazzo fragile. Ma “nessuno disprezzi la tua giovane età“, gli scrive Paolo nella prima delle due lettere personali. E ai cristiani di Corinto lo presenta così: “Vi ho mandato Timoteo, mio figlio diletto e fedele nel Signore: vi richiamerà alla memoria le vie che vi ho insegnato“.
Dopo la prima carcerazione di Paolo a Roma, Timoteo prende la guida dei disorientati cristiani di Efeso. Paolo lo butta tra ogni sorta di problemi, errori, conflitti, aggravati da avventurieri, falsi profeti, pii confusionari. Lo manda a lottare; ma si dà pena anche della sua salute: “Smetti di bere soltanto acqua, ma fa’ uso di un po’ di vino, a causa dello stomaco e delle tue frequenti indisposizioni“.
Paolo scrive la seconda lettera a Timoteo stando di nuovo in carcere, in attesa della morte: “Cerca di venire presso di me“. Molti infatti lo hanno abbandonato; il fedele Tito si trova in Dalmazia. Il freddo lo fa soffrire, e lui raccomanda a Timoteo: “Portami il mantello che ho lasciato a Troade“.
Dopo il martirio di Paolo, Timoteo continua a guidare la chiesa di Efeso fino alla morte, che la tradizione colloca nell’anno 97.
Timoteo è patrono dei malati allo stomaco.
Fonte www.santiebeati.it – Autore: Domenico Agasso
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