Nella primavera del 1927, sempre col permesso dell’Arcivescovo, si trasferì a Madrid, dove si prodigò in un instancabile lavoro sacerdotale in tutti gli ambienti, dedicandosi anche ai poveri e ai malati delle borgate, specie agli incurabili e ai moribondi degli ospedali. Divenne cappellano del “Patronato per i malat
i”, iniziativa assistenziale delle Dame Apostoliche del Sacro Cuore, e fu docente in un’Accademia universitaria. Frattanto continuava gli studi e i corsi di dottorato in Legge, che a quell’epoca si tenevano solo nell’Università di Madrid.Il 2 ottobre del 1928 il Signore gli fece vedere con chiarezza l’Opus Dei. Da quel giorno il fondatore dell’Opus Dei si dedicò, con grande zelo apostolico per tutte le anime, a compiere la missione che Dio gli aveva affidato. Il 14 febbraio del 1930 iniziò l’apostolato dell’Opus Dei con le donne. Nel 1934 fu nominato Rettore del Patronato di Santa Elisabetta.
Il 14 febbraio 1943 fondò la Società sacerdotale della Santa Croce, inseparabilmente unita all’Opus Dei, che, oltre a permettere l’ordinazione sacerdotale di membri laici dell’Opus Dei e la loro incardinazione al servizio dell’Opera, avrebbe più tardi consentito pure ai sacerdoti incardinati nelle diocesi di condividere la spiritualità e l’ascetica dell’Opus Dei, cercando la santità nell’esercizio dei doveri ministeriali, pur restando alle esclusive dipendenze del rispettivo Ordinario diocesano.
Nel 1946 si trasferì a Roma, dove rimase fino alla fine della vita. Da Roma stimolò e guidò la diffusione dell’Opus Dei in tutto il mondo, prodigando tutte le sue energie nel dare agli uomini e alle donne dell’Opera una solida formazione dottrinale, ascetica e apostolica. Alla morte del fondatore l’Opus Dei contava più di 60.000 membri, di 80 nazionalità.
Monsignor Escrivá fu Consultore della Pontificia Commissione per l’interpretazione autentica del Codice di Diritto canonico e della Sacra Congregazione per i Seminari e le Università; Prelato onorario di Sua Santità e membro onorario della Pontificia Accademia teologica romana, è stato anche Gran Cancelliere delle Università di Navarra (Spagna) e Piura (Perù) .
San Josemaría Escrivá è morto il 26 giugno 1975. Da anni offriva la sua vita per la Chiesa e per il Papa. Fu sepolto nella Cripta della chiesa di S. Maria della Pace, a Roma.
La fama di santità che già ebbe in vita si è diffusa, dopo la sua morte, in tutti gli angoli della terra, come dimostrano le molte testimonianze di favori spirituali e materiali attribuiti all’intercessione del fondatore dell’Opus Dei; fra di essi si registrano anche guarigioni clinicamente inesplicabili. Numerosissime sono anche state le lettere provenienti dai cinque continenti, fra le quali si annoverano quelle di 69 cardinali e di circa 1.300 vescovi – più di un terzo dell’episcopato mondiale – che chiedevano al Papa l’apertura della Causa di Beatificazione e Canonizzazione di Josemaría Escrivá. La causa si è aperta nel febbraio del 1981. Conclusi tutti i necessari tramiti giuridici, la beatificazione del fondatore dell’Opus Dei è stata celebrata il 17 maggio 1992. Il 6 ottobre 2002 è stato canonizzato nel corso di una solenne cerimonia presieduta dal Santo Padre Giovanni Paolo II, in piazza San Pietro alla presenza di oltre 300 mila fedeli provenienti da tutto il mondo.
Dal 21 maggio 1992 il corpo di Josemaría Escrivá riposa nell’altare della chiesa prelatizia di S. Maria della Pace, nella sede centrale della Prelatura dell’Opus Dei, costantemente accompagnato dalla preghiera e dalla gratitudine delle tante persone di tutto il mondo che si sono avvicinate a Dio attratte dall’esempio e dagli insegnamenti del fondatore dell’Opus Dei e dalla devozione di quanti ricorrono alla sua intercessione.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Ufficio Informazioni dell’Opus Dei
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