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Emblema: Bastone pastorale
Ludgero nasce verso il 745 in Frisia (Germania) da una nobile famiglia. Fin da piccolo era votato ad una vita spirituale e lo troviamo fra il 756 ed il 767 studente presso la scuola del Duomo di Utrecht. Aveva come insegnante teologico di base il missionario Gregorio di Utrecht che gli trasmise le discipline delle cosiddette sette arti liberali.
Per completare i suoi studi Ludgero si recò a York (Inghilterra), presso la locale scuola del Duomo. L’arcivescovo di York, Etelberto, lo consacrò nello stesso anno diacono. Dopo un soggiorno ad Utrecht fra il 768 ed il 769, egli tornò in Inghilterra dove si trattenne fino al 772. I conflitti fra Angli e Frisoni lo costrinsero a rientrare ad Utrecht, che lasciò nuovamente dopo la morte del suo maestro Gregorio. In ricordo del tempo trascorso ad Utrecht, subito dopo il decesso di san Gregorio, ne scrisse la biografia: Vita Gregorii
Dopo l’ordinazione sacerdotale, ricevuta a Colonia nel 777, Ludgero si dedicò alla evangelizzazione della regione pagana della Frisia. Qui San Bonifacio aveva subito il martirio.
I metodi usati dall’imperatore Carlo Magno per assoggettare questa zona e cristianizzarla erano ben poco in sintonia con lo spirito del Vangelo. Nel 776, durante la prima spedizione, il monarca impose il battesimo a tutti i guerrieri vinti; ma la rivolta di Widukindo fu accompagnata da un’apostasia generale. Ludgero dovette fuggire, e dopo aver sostato a Roma raggiunse Montecassino, dove vestì l’abito monacale senza tuttavia emettere i voti.
La rivolta di Widukindo venne domata nel 784 e la repressione fu pesante. Il rifiuto del battesimo e la rottura del digiuno quaresimale erano passibili di morte; ma questo regime di terrore, contro il quale si levò la condanna del grande maestro Alcuino, rendeva odioso lo stesso cristianesimo, che tuttavia attecchì e fiorì rigogliosamente, grazie ad autentici banditori del vangelo, come San Ludgero, che lo stesso Carlo Magno andò ad incontrare a Montecassino e rimandò in patria, incaricandolo di riprendere la missione nella Frisia.
Poco dopo, per premiarlo del suo zelo, gli offrì il vescovado vacante di Treviri, ma il santo rifiutò. Non si sottrasse invece al suo compito di missionario, accettando di prendere il posto dell’abate Bernardo nel territorio della Sassonia.
Nel 795 Ludgero eresse un monastero, attorno al quale sorse l’attuale città di Münster (in tedesco Münster vuol dire monastero). Il territorio apparteneva alla circoscrizione ecclesiastica di Colonia e Ludgero, soltanto nell’804, accettò di essere consacrato vescovo della nuova diocesi di Münster. Prima di questa data l’infaticabile missionario non aveva fissa dimora. Costruì chiese e scuole e fondò nuove parrocchie che poi affidò ai sacerdoti che egli stesso aveva formato nella sua scuola presso la cattedrale di Mimigernaeford.
Gli ultimi anni prima del suo decesso viaggiò molte volte per la sua diocesi e durante uno di questi viaggi, il 26 marzo 809, muore a Billerbec. Fu venerato subito come santo.
La salma fu portata nella sede vescovile a Münster per la sua esposizione ai fedeli. Un mese più tardi essa fu traslata a Werden, deposta ad est della chiesa abbaziale il 28 aprile e, secondo le sue ultime volontà, interrata sotto un albero. Nell’813 sul luogo della sua inumazione (locus arboris) fu eretta una cripta.
Fonte www.santiebeati.it/Autore: Piero Bargellini – it.wikededia.org
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