Oggi martedì 26 Novembre 2019 la Chiesa ricorda la figura di San Leonardo da Porto Maurizio: l’ideatore della Via Crucis.
Patronato: Missioni al popolo
Etimologia: Leonardo = forte come leone, dal latino e dal tedesco
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La vita
È il santo a cui si deve il merito di aver ideato la Via Crucis. Nasce a Porto Maurizio (odierna Imperia) il 20 Dicembre 1676. Era figlio di un capitano di marina. Compie i suoi studi a Roma presso il Collegio romano, per poi entrare nel Ritiro di san Bonaventura, sul Palatino, dove vestirà il saio francescano.
Giovane francescano, Leonardo aveva chiesto di andare in missione in Cina. Il Cardinale Colloredo gli aveva risposto: “La tua Cina sarà l’Italia“. E alla fine del Seicento, l’Italia aveva abbastanza miserie e sufficienti disgrazie per essere considerata terra di missione.
Leonardo era ancora studente a Roma, quando un compagno gli propose di andare a udire una predica. Fatti pochi passi, trovarono un impiccato che ciondolava dalla forca. “Ecco la predica” dissero i due giovani. Pochi giorni dopo seguì due figure di frati che salivano verso il convento di San Bonaventura, sul Palatino, dove vestì l’abito dei Francescani detti ” della riformella”, o “scalzati”.
Si dedicò alla predicazion e il suo tema preferito fu quello della Via Crucis. Una devozione tipicamente francescana, alla quale egli dette la più grande diffusione.
È il più grande missionario del nostro secolo
Folle immense accorrevano ad ascoltarlo e rimanevano impressionate dalla sua bruciante parola, che ri-chiamava alla penitenza e alla pietà cristiana. “È il più grande missionario del nostro secolo” diceva Sant’Alfonso de’ Liguori. Spesso l’uditorio intero, durante le sue prediche, scoppiava in singhiozzi.
Predicò in tutta l’Italia, ma la regione più battuta fu la Toscana, a causa del freddo Giansenismo (movimento religioso, filosofico e politico), ch’egli voleva combattere prima di tutto con l’ardore del suo cuore, poi con i suoi temi più efficaci, e cioè quello del Nome di Gesù, della Madonna e della Via Crucis.
In una sua missione in Corsica, i briganti dell’isola tormentata scaricarono in aria i loro archibugi, gridando: “Viva frate Leonardo, viva la pace! “.
Tornato in Liguria, fu messa in mare una galera, intitolata, in suo onore, San Leonardo. Ma di lui, gravemente ammalato, i marinai dicevano: “La barca fa acqua”. Consumato dalle fatiche missionarie, venne infine richiamato a Roma, dove, con le sue appassionate prediche, alle quali assisteva anche il Papa, preparò il clima spirituale per il Giubileo del 1750.
In quella occasione, piantò la Via Crucis nel Colosseo, dichiarando quel luogo sacro per i Martiri. Gli storici hanno dimostrato poi che nel Colosseo non furono mai martirizzati cristiani, ma la predicazione ~ in buona fede – di San Leonardo impedì l’ulteriore rovina del monumento, considerato fino allora come una cava di buona pietra. Fu l’ultima sua fatica.
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Morì l’anno dopo, il 26 Novembre 1751 a Roma. A San Bonaventura al Palatino occorsero i soldati, per tenere indietro la folla che voleva vedere il Santo e portar via le sue reliquie. “Perdiamo un amico sulla terra – disse il Papa Lambertini – ma guadagnamo un protettore in Cielo“.
Fu lui a proporre la definizione del dogma mariano dell’Immacolata Concezione, mediante una consultazione epistolare con tutti i pastori della Chiesa.
Redazione Papaboys
Fonte santiebeati.it