Quasi un secolo trascorre dal martirio di Edmondo Campion (1581) a quello di David Lewis (1679), tra il primo e l’ultimo dei gesuiti giustiziati durante la lunga persecuzione conosciuta come la Riforma Inglese. (Altri sei gesuiti, incarcerati appunto perché sacerdoti, morirono a causa dei maltrattamenti fra il 1679 e il 1692).
Ciò che li unisce, insieme alla loro comune vocazione, è la causa e la costanza della loro testimonianza con il sangue. Sarà David Lewis, parlando dal patibolo, a parlare per tutti: “Sono Cattolico Romano; sono un prete Cattolico Romano; un prete Cattolico Romano di quell’Ordine religioso chiamato la Compagnia di Gesù; e benedico il momento in cui fui chiamato sia alla fede che al mio ministero. Vi prego ora di constatare che fui condannato per aver detto Messa, ascoltato confessioni, amministrato i sacramenti”.
Martirologio Romano: Nella cittadina di Usk in Galles, san Davide Lewis, sacerdote della Compagnia di Gesù e martire: ordinato sacerdote a Roma, per oltre trent’anni celebrò di nascosto i sacramenti in patria e aiutò i poveri, finché subì l’impiccagione in quanto sacerdote sotto il re Carlo II.
Primo dì nove fratelli, Lewis nacque ad Abcrgavenny nella contea di Monmouth nel 1616 (o 1617) da Morgan Lewis, protestante, e da Mar garer Prichard, ferverne cattolica. Dopo aver frequentato la «Royal grammar school» del suo paese, di cui il padre era direttore, entrò, a quanto pare, nel Middle Temple di Londra per seguirvi gli studi legali. Aveva sedici anni quando andò in Francia, insieme con il figlio del conte Savage, fermandosi a Parigi per circa tre mesi, durante i quali si convertì alla religione cattolica per opera del p. Talbot, com’egli stesso dichiarò poi: ” Ad annum usque decimum sextum vixi haereticum » (cf. The Responsi Sckolarum of the English College, Rome, ed. A. Kcnoy, TI. Londra 1963, p. 460).
Perduti i genitori nel 1638, Lewis decise di abbracciare lo stato ecclesiastico, per cui, lasciata l’Inghilterra il 22 ag. di quell’anno, con l’aiuto del p. Carlo Gwynne {alias Brown). giunse fl Roma il 2 nov. per essere ammesso al Collegio inglese, sotto lo pseudonimo di Charles Baker. Ordinato sacerdote il 20 lugl. 1642, passò successivameme nella Compagnia di Gesù, dove venne accolto il 19 ag. 1645. Rimpatriato l’anno seguente, prese a svolgere attività missionaria nella sua contea natale di Monmouth, ma nel 1647 fu richiamato a Roma dal generale del suo Ordine, che gli affidò la cura spirituale del Collegio inglese. Desideroso tuttavia di ritornare alle missioni del suo infelice paese, Lewis ne richiese insistentemente l’autorizzazione ai suoi superiori, che non ebbero animo di rifiutargliela. Rimpatriò quindi nuovamente nel 1648, andandosi a stabilire ancora nel Monmouthshire, dove per oltre trenta anni svolse una infaticabile opera di apostolato, dedicando le sue maggiori cure ed attenzioni agli indigenti ed ai bisognosi, che soccorreva amorevolmente in tutte le maniere, tanto da meritare il titolo di « padre dei poveri ».
Denunciato da due coniugi apostati, il Lewis venne catturato nella parrocchia di S. Michele a Llantarnam, nella contea di Monmouth, mentre si apprestava a celebrare la S. Messa all’alba del 17 nov.1678, Condotto a Lanfoist, fu mandato da quei giudici ad Abergavenny, dove subì un primo intcrrogatorio; quindi venne fatto rinchiudere nelle prigioni di Monmouth, dove rimase sino al 13 genn.1679, allorché fu trasferito in quelle di Usk. Il 28 marzo fu ricondotto a Monmouth per esservi processato sotto la solita imputazione di essere un prete cattolico, ordinato sul continente e ritornato in patria ad esercitare le funzioni del suo ministero contro le leggi emanate dalla regina Elisabetta e sempre in vigore.
Condannato a morte per alto tradimento, Lewis vide la sua esecuzione rinviata per ordine del re, per cut fu nuovamente rinchiuso nelle prigioni di Usk. Nel magg. seguente venne portato a Londra per essere interrogato dal consiglio privato, che, pur riconoscendolo innocente, lo rinviò nel carcere Usk, dove rimase per oltre tre mesi, con grande profitto dei cattolici del luogo, che avevano il permesso di visitarlo. Prima di essere impiccato il 27 ag. 1679 in Usk, Lewis potè rivolgere un lungo discorso alla folla riunita intorno al patibolo, che ne rimase profondamente impressionata. Innalzato da Pio XI all’onore degli altari il 15 dic. 1929 (cf. AAS, XX11 [1950], p. 18, n. CXXXIV1. il beato Lewis viene commemorato il 27 ag.
Una descrizione esatta del suo arresto e delle successive vicende a cui andò incontro (A irne narrative of the impmonrnent and trial of Air. Lcwit), redatta dallo stesso martire durante la sua reclusione, si può leggere, unitamente al testo del suo ultimo discorso, in H, Folev, Rccords (cit, in bìbl.. pp. 917-24, 925-28).
Fonte santiebeati.it
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