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Nasce il 14 agosto 1860 a Kaltbrunn nella diocesi di San Gallo in Svizzera. Era la primogenita di Giuseppe Sebastiano Brader e Maria Carolina Zahner, famiglia di agricoltori. Al battesimo, il giorno seguente, ricevette il nome di Maria Giuseppa Carolina. Nel 1863 il padre emigrò negli Stati Uniti, dove morì. La madre si prese cura dell’educazione e della formazione di Maria, dotata di un’intelligenza fuori dal comune.
Nel 1877, la madre la mandò dalle benedettine di Samen, poi a Friburgo e in Francia, affinché perfezionasse le sue conoscenze e imparasse il francese. Conseguito il diploma per l’insegnamento nelle scuole superiori, il 1 ottobre 1880 entrò come postulante nel convento delle cappuccine di Altstätten e, il 1 marzo 1881, vestì l’abito religioso come novizia, assumendo il nome di Maria Carità dello Spirito Santo.
Nel noviziato ebbe come maestra la santa Maria Bernarda Bütler. Il 22 agosto dell’anno seguente emise i voti relgiosi. Grazie alla sua preparazione pedagogica fu destinata all’insegnamento nel collegio annesso al monastero.
Con la possibilità che le religiose di clausura potessero lasciare il monastero e collaborare all’estensione del Regno di Dio, molti vescovi missionari, in quel periodo richiesero la collaborazione di queste religiose. Monsignor Pietro Schumacher, Vescovo di Portoviejo in Ecuador, scrisse una lettera alle religiose di Maria Hilf, chiedendo volontarie per le missioni nella sua diocesi.
Le religiose risposero con entusiasmo a questo invito. Una delle più entusiaste ad andare in missione fu Madre Carità Brader.
Il 19 giugno del 1888, Madre Carità e le sue compagne partirono dal convento svizzero e giunsero in Ecuador l’8 agosto a Chone. L’anno dopo venne destinata ad una nuova comunità in Colombia.
Per meglio rispondere a questa sfida nel 1894 fondò la Congregazione delle Francescane di Maria Immacolata. Eletta superiora, indirizzò il suo apostolato principalmente verso l’educazione, soprattutto negli ambienti poveri ed emarginati.
Il suo carisma specifico fu l’incontro tra l’azione e la contemplazione: come eredità alla comunità lasciò la cura dell’Adorazione perpetua diurna e notturna.
Come Superiora Generale fu la guida spirituale della sua Congregazione dal 1893 al 1919 e dal 1928 al 1940. Nel 1933 ebbe la gioia di ricevere l’approvazione pontificia della sua Congregazione. Ad 82 anni, presentendo la sua morte, esortava le sue figlie:
Muore il 27 febbraio 1943; senza sospettare che quello fosse l’ultimo giorno della sua vita, disse all’infermiera:
I funerali ebbero luogo, il 2 marzo 1943, alla presenza delle autorità ecclesiastiche e civili e di una moltitudine di fedeli, che affermavano: È morta una santa.
Giovanni Paolo II l’ha proclamata beata il 23 marzo 2003.
Fonte it.cathopedia.org
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