Costanzo di Perugia è stato il primo vescovo di Perugia, martirizzato al tempo delle persecuzioni dell’imperatore Marco Aurelio nei confronti dei cristiani. Viene venerato come santo della Chiesa cattolica che lo ricorda il 29 gennaio.
Costanzo nasce a Foligno nel II secolo d.C. e fu sicuramente il primo vescovo di Perugia. Secondo la leggenda, di cui esistono quattro redazioni, fu portato davanti al console Lucio durante la persecuzione di Antonino e barbaramente flagellato. Successivamente rinchiuso con altri compagni in una stufa ardente dalla quale uscì illeso.
Ricondotto in carcere, convertì i suoi custodi che lo aiutarono a fuggire. Rifugiatosi in casa di un certo Anastasio cristiano, fu di nuovo arrestato. Dopo varie peripezie nelle carceri di Assisi e Spello, fu decapitato presso Foligno. Le diverse redazioni della passio sono concordi nello assegnare il suo martirio al tempo di Antonino in una località presso Foligno denominata “il Trivio”.
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Tutte le redazioni della vita affermano che il santo, dopo il martirio, fu portato a Perugia e sepolto non lontano dalla città in, un luogo detto “Areola fuori Porta San Pietro“, dove sorse la prima cattedrale di Perugia. In questo luogo fu eretta l’attuale chiesa di San Costanzo.
I perugini venerano in lui uno dei protettori della città e nel 1781 fu fatta una ricognizione delle sue reliquie e nel 1825, con grande solennità, la traslazione delle medesime dal vecchio al nuovo altare, sempre nella attuale chiesa di San Costanzo.
È venerato dalla Chiesa cattolica come santo e patrono di Perugia, assieme a san Lorenzo e sant’Ercolano.
Tradizione vuole che ogni anno, durante la festa di San Costanzo, le ragazze nubili vadano nella chiesa di San Costanzo per chiedere se si sposeranno entro l’anno: la leggenda dice che, se guardando il gioco di luci riflesse sull’immagine del santo si ha l’impressione che san Costanzo ha fatto l’occhiolino, significa che le nozze ci saranno, altrimenti, per consolazione, il fidanzato regalerà alla ragazza il tipico dolce, il “Torcolo di San Costanzo”. Per tradizione medievale, “l’occhiolino” può solo essere visto da ragazze nubili vergini.
Alla intercessione di san Costanzo furono attribuiti in particolare due miracoli:
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Salve, Costanzo martire gloria dell’Umbria Santa
Te proclamiamo unanimi nostro presidio e vanto.
Padre e pastore vigile volgi lo sguardo amabile
sui tuoi fedeli supplici pieni di santo ardore.
Gloria all’Onnipotente al Figlio e al Paraclito
la cui mercede il Martire venne ad eterno onore. Amen.
Prega per noi San Costanzo martire affinché siamo fatti degni delle promesse di Cristo.
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