Beata Maria Maddalena dell’Incarnazione, al secolo Caterina Sordini, è stata una religiosa italiana, fondatrice delle monache adoratrici perpetue del Santissimo Sacramento.
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Caterina Sordini nasce a Porto Santo Stefano (Grosseto) il 17 aprile 1770. A 16 anni sembra che fosse stata promessa in sposa ad un uomo di Sorrento, Alfonso Capece, ma lei scelse di entrare fra le Terziarie Francescane di Ischia di Castro (Viterbo), ricevendo l’abito religioso il 26 ottobre 1799.
Ebbe come guida e padre spirituale don Giovanni Baldeschi. Come spesso accade, da questo profondo legame spirituale, Caterina ricavò l’ideale di fondare un nuovo Istituto religioso dedito all’adorazione perpetua dell’Eucaristia, centro e culmine di ogni vita cristiana.
Nel frattempo nel Capitolo del 20 aprile 1802 delle Terziarie Francescane, fu eletta badessa a soli 32 anni. Aveva cambiato il nome in Maria Maddalena dell’Incarnazione.
Si dedicò ad un deciso riordinamento economico della casa e ad una restaurazione della vita regolare delle Terziarie.
Il periodo del suo governo fu accompagnato da una serie di fenomeni straordinari. Anche da un crescente fervore di vita spirituale, per cui in tutta la zona si diffuse la fama della giovane badessa, la quale comunque non aveva mai abbandonato l’ideale delle suore adoratici.
Con l’accordo del padre Baldeschi e del vescovo di Acquapendente, mons. Pierleone, iniziò la stesura delle regole del nuovo Istituto. L’8 luglio 1807, lasciò Isola di Castro e le Terziarie Francescane e con l’incoraggiamento di Pio VII, inaugurò a Roma la prima casa delle “Adoratrici Perpetue del Santissimo Sacramento” nel convento dei Santi Gioacchino e Anna alle Quattro Fontane.
Durante l’occupazione francese di Roma, la Congregazione è sciolta forzatamente in base alle leggi napoleoniche e Madre Maria Maddalena dell’Incarnazione, è mandata in esilio, prima a Porto Santo Stefano e poi a Firenze. Non si perde d’animo, ma, fiduciosa nel Signore, coltiva il suo progetto. Attorno a lei si costituisce una comunità, nascono nuove vocazioni.
Dopo la caduta di Napoleone, il 19 marzo 1814, ritorna a Roma. Rinasce la comunità
Ma in Toscana ha l’opportunità di conoscere alcune giovani, che costituirono il gruppo iniziale delle nuove Adoratrici, quando queste poterono ritornare a Roma in Sant’Anna al Quirinale, il 19 marzo 1814.
Le monache indossano per la prima volta la bianca tunica con lo scapolare rosso, segno della purezza verginale e dell’amore all’Eucaristia. Tutta la vita della comunità si incentra nel culto dell’Eucaristia, fonte e anima della Chiesa, luce sul mondo
Il 13 febbraio 1818 papa Pio VII approva definitivamente l’Istituto.
La beata muore a Roma il 29 novembre 1824, lasciando una fama di santità e di fenomeni straordinari che l’avevano accompagnata in vita. È stata sepolta in Sant’Anna al Quirinale, con il permesso del papa, che allora aveva la sua residenza nel palazzo del Quirinale.
Nel 1839 le sue spoglie sono state traslate nella chiesa di Santa Maria Maddalena a Monte Cavallo, nuova sede di Roma delle Adoratrici Perpetue.
Papa Giovanni Paolo II l’ha dichiarata “Venerabile” in data 24 aprile 2001.
Benedetto XVI il 17 dicembre 2007 ha riconosciuto un miracolo attribuito alla sua intercessione.
Il 3 Maggio 2008 è avvenuta la celebrazione della beatificazione a Roma presso la Basilica di San Giovanni in Laterano.
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Le adoratrici perpetue del santissimo Sacramento sono monache di stretta clausura: si dedicano alla continua adorazione (condotta con turno ininterrotto diurno e notturno) del santissimo Sacramento solennemente esposto sull’altare. Osservano la regola di sant’Agostino e le costituzioni proprie redatte dalla fondatrice.
La presenza delle suore è attualmente in Europa, America, Africa; solo in Italia dopo Napoli e Roma che furono le prime, sono presenti in dodici case (anno 2001). (Fonte santiebati.it – Autore: Antonio Borrelli)
O Dio, che hai dato alla Vergine Maria Maddalena dell’Incarnazione ineffabili conoscenze delle ricchezze del Sacramento Eucaristico fonte della vita della Chiesa,
per la sua intercessione e per il suo esempio ravviva in noi il desiderio di adorare con viva fede il santo mistero del Corpo e del Sangue di Cristo perché la nostra vita sia un continuo rendimento di grazie.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Padre, Ave Maria, Gloria
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