Testimonium

Il Santo di oggi – 29 Ottobre – Santa Anastasìa (Martire)

Anastasia, di stirpe romana, visse sotto gli imperatori Decio e Valeriano, essendo Governatore Probo. Mentre era governatore Probo. Mentre era Ancora giovane, trascorse un certo tempo in monastero. Avendo confessato Cristo con ardire, fu percossa in volto e stesa su carboni ardenti, venne bastonata con verghe e appesa ad un legno, stretta con mangani e perforata con uncini a cuti; appesa, viene lacerata in tutto il corpo e fregiata nel seno, le furono sradicate le unghia dalle mani e mutilata dei piedi. Venne privata della lingua e divelta dei denti ed infine le venne tagliata la testa.

Santa Anastasia la romana non deve essere confusa con la più nota santa Anastasia di Sirmio commemorata nei Sinassari bizantini il 22 dicembre e nei martirologi latini il 25 dello stesso mese e che nella tradizione greca prende il titolo di farmacolitria cioè colei che appresta medicine (ai cristiani che si trovavano in carcere).

La nostra santa appartiene alla categoria delle osiomartiri cioè delle monache (Ή όσια=santa monaca) e martiri. Sebbene non esistessero monasteri maschili e femminili cosi come oggi noi li troviamo con tipicon, (la regola nella tradizione orientale), e monastero completo in tutte le sue parti; è pur vero che sin dal II secolo esistevano piccole comunità di vergini consacrate a Dio. Costoro si occupavano del servizio della chiesa locale, ce lo attesta sant’Atanasio nella vita di sant’Antonio il grande e lo stesso sant’ Ignazio di Antiochia (o pseudo) nell’epistola ai Filippesi dove dice: saluto le comunità delle sacre vergini. Le vergini consacrate a Dio avvolte vivevano nelle loro case e si riunivano insieme per momenti di preghiera o per decidere come assolvere alle necessità della Chiesa locale soprattutto l’assistenza ai poveri alle vedove e agli orfani.

La passio ci è arrivata nella revisione del Metafraste ma abbiamo anche una edizione in Italiano del 1500 nel volume STORIA DELLE SANTE VERGINI ROMANE di Antonio Gallonio Romano, prete della congregazione dell’Oratorio. Il che dimostra come santa Anastasia la romana era venerata e conosciuta anche dalla Chiesa latina.

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Il racconto che ne fa Antonio Galloro è di una grande eleganza e raffinatezza spirituale, ecco come ne descrive l’entrata in monastero. Avendo compiuto i 20 anni abbandonò i suoi genitori e gli altri parenti e le ricchezze terrene ed stimolata dai pungenti stimoli dell’amor divino. Volontariamente si rinchiuse in un monastero nel quale fu istruita da una santa monaca di nome Sofia sulle cose spirituali dando in pochissimo tempo un chiaro segno della sua santità futura. 

Secondo la Passio fu lei Soffia ad infondere coraggio alla ventenne Anastasia nell’affrontare il martirio. Durante il processo il giudice Probo dopo averla mostrata nuda dinanzi all’intera città di Roma, per umiliarla, promette ricchezze alla martire se abiura la fede in Cristo!

“Le mie ricchezze e la mia vita sono Cristo…”

Ecco le parole di risposta di Anastasia: O Probo il mio bene, le mie ricchezze e la mia vita sono Cristo ed il soffrire la morte per suo amore e per me qualcosa di più prezioso della stessa vita. A tal motivo ti faccio sapere che ne oro ne argento ne qualunque altra cosa del mondo è per me cosa lieta. Infatti solo Cristo mi rende felice e solamente Lui e la sua dolce compagnia è la mia vera allegrezza della quale rivestita di gloria spero eternamente godere. Ecco perché non reputo tormenti il fuoco, le spade, il ferro, lo slogamento delle membra, le ferite, le battiture, e tutti gli strumenti inventati da voi per tormentare i servi del Signore. Ma li considero, invece, cose di sommo diletto, e piacere fissando i miei occhi solamente in lui e desiderando, per mostrargli qualche segno dell’amore che gli porto, non una ma mille morti se fosse possibile patire per lui.

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Dunque non mostrare d’aver compassione della mia bellezza che subito come un fiore del campo sfiorisce. Inizia a far contro di me tutto ciò che puoi poiché non sacrificherò giammai a quei tuoi dei di pietra e di legno”.

Il Martirio e le reliquie

Santa Anastasia subirà diversi tormenti compreso lo strappo della lingua in fine morirà decapitata. Il suo corpo rimase insepolto per alcuni giorni finché la stessa Sofia lo ricompose e lo seppellì a Roma. Sul suo sepolcro vi furono un susseguirsi di miracoli per cui ne crebbe la venerazione.

Il corpo di santa Anastasia è oggi custodito in una piccola chiesa nel monastero di Grigoriu al monte Athos vicino al Katolikon (la chiesa principale del monastero). Veneratissima da tutti i monaci Athoniti e meta di continui pellegrinaggi da parte dei fedeli ortodossi a causa dei continui miracoli e grazie che concede soprattutto agli ammalati.

Nuovi monasteri sono a lei dedicati in Grecia. Il più famoso è quello vicino il paesino di Rethimnòs, dove si venera un’icona taumaturgica ed una sua santa reliquia.

Autore: Ier. Giuffrida Carmelo sj

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