Ecco una Santa il cui nome non si legge in nessun Martirologio, ma che si incontra in una celebre pagina degli Atti degli Apostoli, vergata dalla mano dell’Evangelista Luca.
« Imbarcatici a Troade ‑ racconta dunque San Luca, in prima persona perché anch’egli, quella volta, era tra i discepoli che seguivano San Paolo ‑ facemmo vela direttamente per la Samotracia, e il giorno seguente per Neapoli; e di lì a Filippi, che è la città principale di quella parte della Macedonia, ed è colonia romana, e vi passammo alquanti giorni.
Venuto il sabato, andammo fuor di porta presso al fiume, dove pareva che fosse il luogo della preghiera; e postici a sedere ci mettemmo a parlare alle donne là adunate. Una di loro, per nome Lidia, della città di Tiatira, che vendeva la porpora ed era timorata di Dio, stava ad ascoltarci. E il Signore le aprì il cuore per ricevere le cose dette da Paolo. E battezzata che fu con la sua famiglia, ella c’invitò dicendo: “Se mi tenete per una credente nel Signore, venite a stare in casa mia”, e ci costrinse a seguirla ».
Era dunque una donna energica; molto probabilmente, come vedremo, era a capo di una tintoria. Energica e coraggiosa nella ospitalità verso quegli sconosciuti.
Santa Lidia fu così la prima credente e battezzata della colonia romana di Filippi, resa celebre, un secolo prima, dalle lotte tra Cesare e Pompeo. Donna cordiale e generosa, Lidia ospitò nella sua casa San Paolo e il gruppetto di Apostoli e di discepoli che lo seguivano nella predicazione.
Durante la loro permanenza a Filippi, San Paolo e San Sila, o Silvano, furono anche imprigionati e flagellati dai littori come perturbatori della quiete pubblica. Rilasciati perché cittadini romani, prima di allontanarsi dalla città, passarono per un’ultima volta dalla casa ospitale di Lidia, per salutarvi i nuovi fratelli in Cristo, raccoltisi attorno alla prima convertita della città.
Dopo, non si sa più nulla di Lidia, apertasi alla fede la sera di quel sabato, fuori delle mura, tra le donne convenute nel luogo della preghiera. Né di lei, né della sua famiglia battezzata insieme con lei, né della sua attività industriale e mercantile.
La si può immaginare custodire il ricordo di quel passaggio degli uomini di Dio così vicino a lei, nella sua casa, accanto alle care fattezze dei familiari, come una presenza luminosa e benefica; un trasalimento breve, ma che ha mutato per sempre il corso della vita, per la donna « timorata di Dio ».
Altro non si sa; e quindi sul conto di Santa Lidia tutto è congettura. Un particolare però, accennato da San Luca, le ha valso una precisa attribuzione.
Si legge infatti che ella vendeva la porpora. E la porpora, tipico prodotto orientale, veniva usata per tingere le stoffe di un color rosso brillante e indelebile. Era quindi la materia prima e più preziosa dei tintori. Per questo Santa Lidia, ospite degli Apostoli e mercante di porpora a Filippi, viene considerata Patrona dell’antica e nobile arte della tintoria.
Fonte www.santodelgiorno.it
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