Luigi Scrosoppi nasce ad Udine il 4 Agosto del 1804. Ultimogenito di tre figli in una famiglia profondamente cristiana. A dodici anni iniziò a frequentare il seminario diocesano di Udine. Il 31 marzo 1827 fu ordinato sacerdote, come i fratelli Carlo e Giovanni Battista.
Nel 1829 fu nominato direttore della “Casa delle Derelitte” fondata a Udine, un decennio prima, da padre Gaetano Salomoni, della Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri. Si dedicò, in particolare, all’assistenza e all’educazione delle ragazzine orfane o abbandonate della zona di Udine.
Per questa sua opera è stato dapprima aiutato da volontarie; nel corso degli anni arrivò la decisione di fondare una comunità religiosa a sé stante, sorta nel 1845 con il nome di Suore della Provvidenza.
Di queste suore si ricorda anche il coraggio mostrato nell’assistenza ai feriti durante l’assedio lanciato contro la città di Udine il 22 aprile del 1848, dalle armate austriache del generale Nugent.
Morì il 3 aprile del 1884, dopo una lunga malattia.
Il processo di canonizzazione di Luigi Scrosoppi ha avuto inizio nel 1932. I riconoscimenti ufficiali della sua santità hanno avuto luogo durante il pontificato di Giovanni Paolo II. Proclamato beato il 4 ottobre del 1981 e canonizzato il 10 giugno 2001.
Queste le parole pronunciate da Giovanni Paolo II durante l’omelia tenuta nell’Eucaristia per la canonizzazione di padre Scrosoppi:
«La carità fu il segreto del suo lungo e instancabile apostolato, nutrito di costante contatto con Cristo, contemplato e imitato nell’umiltà e nella povertà della sua nascita a Betlemme, nella semplicità della vita laboriosa a Nazaret, nella completa immolazione sul Calvario, nell’eloquente silenzio dell’Eucaristia. Per questo la Chiesa lo addita ai sacerdoti e ai fedeli quale modello di profonda ed efficace sintesi tra la comunione con Dio e il servizio dei fratelli. Modello, in altre parole, di un’esistenza vissuta in comunione intensa con la Santissima Trinità
»(Giovanni Paolo II, Omelia tenuta domenica 10 giugno 2001)
Ai fini della canonizzazione, la Chiesa cattolica ritiene necessario un secondo miracolo, dopo quello richiesto per la beatificazione: nel caso di Luigi Scrosoppi, ha ritenuto miracolosa la guarigione di Peter Changu Shitima, malato terminale di AIDS, avvenuta nel 1996.
Peter Changu Shitima era uno studente dell’oratorio di san Filippo Neri di Oudtshoorn, città vicina alla costa meridionale del Sudafrica. Nella primavera del 1996 cominciò ad accusare disturbi sempre più gravi, tanto da essere ricoverato in ospedale, dove venne accertato che era malato di AIDS in fase terminale.
La comunità religiosa cui apparteneva iniziò preghiere incessanti, per ottenere l’intercessione dell’allora beato Luigi Scrosoppi. Nella notte fra il 9 e il 10 ottobre 1996 il giovane sognò il beato Scrosoppi e, al risveglio, si sentì improvvisamente guarito, riprendendo subito la sua normale attività.
La guarigione fu constatata dai medici Johannes Le Roux e Pete du Toit. Entrambi non cattolici, che non seppero spiegarsi l’accaduto. Il caso, esaminato presso la Curia di Oudtshoorn, è sottoposto alla Congregazione per le Cause dei Santi che, il 1º luglio 2000, promulgò, alla presenza di Giovanni Paolo II, il decreto sul miracolo per la “rapidissima, completa e duratura guarigione di Pietro Shungu Shitima da polineurite e cachessia in soggetto HIV positivo.”
Fonte:wikipedia.org
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