Catharine nacque a Filadelfia il 26 novembre 1858, da Francis Anthony Drexel e Hannah Langstroth. Il padre, noto banchiere, rimase vedovo poco tempo dopo la nascita della figlia, e si risposò due anni dopo con Emma Bouvier (antenata di Jaqueline Bouvier, moglie del presidente John Fitzgerald Kennedy). La famiglia Drexel, cattolica, si impegnava nell’assistenza dei diseredati della città.
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Catharine viaggiò a lungo, accorgendosi che per i neri e i nativi la fine della schiavitù, decretata nel 1865, si scontrava con antichi pregiudizi. Questi cittadini, ad esempio, erano privi di istruzione scolastica e di adeguata assistenza sanitaria. Iniziò così a realizzare scuole e dispensari medici per gli indiani, riservando per sé solo il tempo per le pratiche religiose quotidiane.
Emma Bouvier morì nel 1883, seguita due anni dopo dal marito, e Catharine, insieme alle sorelle Elizabeth e Louise, ereditò un enorme patrimonio, col quale proseguì la sua opera, avvalendosi della guida spirituale di James O’Connor, vescovo del Nebraska.
Nel 1887 si verificò la svolta della sua vita: ricevuta in udienza privata da papa Leone XIII, gli chiese di inviare sacerdoti missionari per le sue scuole. Il papa le suggerì invece di diventare missionaria lei stessa, creando una Congregazione religiosa. Impegnatasi subito nel nuovo progetto, nel 1891 prese i voti, fondando poco dopo le Suore del Santissimo Sacramento per gli Indiani e i Negri.
Con la sua instancabile attività, realizzò 65 scuole per gli indiani e gli afroamericani, distribuite in 21 stati. Nel 1925 fondò a New Orleans la Xavier University, che per prima accettò studenti di colore nel Sud degli Stati Uniti.
Catharine non si lasciò intimorire dalle reazioni ostili, specialmente da parte del Ku Klux Klan, e portò avanti la sua opera sfidando intimidazioni e rappresaglie. Oltre all’istruzione, la Congregazione si impegnava anche nelle visite alle famiglie, agli ospedali e alle prigioni. Le sue consorelle la descrivevano come una manager severa ma amorevole, tanto generosa con gli altri quanto parsimoniosa con sé stessa.
Nel 1935 si ammalò, restando in breve tempo quasi immobile a letto: ne approfittò per realizzare un antico desiderio, sviluppando un’intensa vita contemplativa, in adorazione del Santissimo Sacramento, impegno quotidiano che mantenne fino alla morte, avvenuta il 3 marzo 1955.
Nel 1966 iniziò il processo per la sua canonizzazione, che portò alla beatificazione nel 1988 e alla successiva santificazione nel 2000 sotto il pontificato di Giovanni Paolo II. Memoria liturgica il 3 marzo.
Fonte it.wikipedia.org
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