Patronato: Patrona della città e della diocesi di Bologna
Evangelista, ma anche artista. In particolare pittore. Questa è l’antica tradizione che circonda di mistero San Luca, iniziatore della tradizione artistica cristiana, almeno secondo quanto si asserì nel contesto della controversia iconoclastica (730-843). I teologi di quel tempo scelsero Luca probabilmente perché, tra gli evangelisti, fu quello più accurato nelle descrizioni dei personaggi sacri, finendo in tal modo per colmare alcune lacune degli altri “Sinottici”. Ebbe la premura di ricordare nel prologo del proprio Vangelo di essere stato molto scrupoloso nel raccogliere informazioni da “testimoni oculari” (Lc 1,1-4). I ritratti eseguiti da Luca sarebbero stati conservati per secoli a Roma e a Gerusalemme, dando il via ad un’ampia serie di repliche. Tra le numerose raffigurazioni di Maria attribuite ab origine a Luca, vi è l’icona venerata a Bologna.
L’icona della Madonna di San Luca giunge in città verso la fine del XIII secolo. È questo il periodo che vede la nascita del Santuario della Beata Vergine di San Luca a Bologna. Trasportata da un devoto pellegrino, l’immagine viene affidata in seguito dai maggiorenti della città ad alcune monache di un convento sul Colle della Guardia che si adoperarono di adornarla con fiori e gioielli. La devozione popolare converge verso questa icona raffigurante una Madonna con il Bambino secondo la classica iconografia orientale di tipo odigitria, anche in virtù di intensi contatti tra le correnti orientali e occidentali. Secondo la consolidata iconografia, la Madonna, rappresentata a mezzo busto, tiene in braccio Gesù benedicente.
La Vergine porta una veste di colore blu-verde, sotto la quale si intravede una sottoveste rossa. I tratti del viso sono allungati, le dita della mano affusolate. Il Bambino, dalla testa piccola rispetto al corpo, ha il braccio destro atteggiato nel gesto di benedizione, mentre la mano sinistra è chiusa a pugno. La tunica del Bambino è dello stesso colore rosso della sottoveste della Vergine. Sullo sfondo si notano filari di piccole foglie d’edera, inseriti l’uno nell’altro e intervallati da piccole perle. Due fasce laterali di circa 4 cm decorate con motivi floreali contornano la tavola, mentre la parte superiore appare tagliata.
Le fonti attestano che l’origine del santuario bolognese risale alla richiesta di una donna bolognese di buona famiglia al pontefice di edificare un luogo di culto sul Monte della Guardia. Si parla del 1193 quando, papa Celestino III inviò al vescovo di Bologna la prima pietra del nuovo edificio perché provveda a porla sul monte dando così inizio ai lavori di costruzione dell’oratorio. Alcuni mesi dopo, il 25 maggio del 1194, il vescovo bolognese Gerardo Gisla interra la prima pietra. Iniziò così questa avventura cristiana che ancora oggi riveste particolare importanza nella vita della città di Bologna. In particolare quando ogni anno nel mese di maggio l’icona della Madonna di San Luca viene trasportata dal monte in città. La bolla del 2 luglio 1228 indirizzata a Pietro, priore della chiesa di Santa Maria del Monte della Guardia, testimonia le origini del nome della chiesa. Degna di nota è la descrizione di un sigillo del Capitolo della Chiesa del Monte, sempre del 1228, nel quale vi è l’immagine di Maria con il Figlio. Un sigillo che richiama, per la prima volta, l’icona che oggi conosciamo.
Tra i fedeli è forte la percezione che osservando in modo prolungato la sacra icona della Madonna del Santuario della Beata Vergine di San Luca a Bologna ci si senta seguiti dal suo materno sguardo. Questa sensazione è forte soprattutto quando ci si avvicina all’icona dalla scalinata che da accesso all’altare. Per venerare l’icona della Madonna di San Luca, ancora oggi molti fedeli organizzano pellegrinaggi da diverse parti d’Italia per una visita al santuario bolognese. Maria sembra ripetere a tutti le parole pronunciate a Cana: “Fate quello che Egli vi dirà” (Gv 2,5)
( Autore: Don Fabio Arduino/ Fonte: Il Corriere Apuano)
Redazione Papaboys
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