Giovanni Melchiorre Bosco, meglio noto come don Bosco, è stato un sacerdote e pedagogo italiano, fondatore delle congregazioni dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice. È stato canonizzato da papa Pio XI nel 1934. È il patrono dei giovani.
Giovanni Melchiorre Bosco nasce il 16 agosto 1815 in una modesta cascina nella frazione collinare “I Becchi” di Castelnuovo d’Asti (oggi Castelnuovo Don Bosco); viene al mondo in una famiglia di poveri agricoltori.
Il padre morì quando era ancora piccolissimo mentre la mamma, Margherita, era una donna molto credente e infondeva nei suoi figli la fede in Dio.
Fin da bambino ebbe il dono di attirare a sé le anime dei bambini con i suoi giochi di prestigio e con la sua bontà.
In mezzo alle contrarietà degli stessi familiari, riuscì a compiere gli studi ecclesiastici a e nel 1841 fu ordinato sacerdote. Da questo punto comincia la sua missione speciale: «l’educazione dei giovani».
Lo aveva difatti profondamente colpito il fatto di vedere per le vie di Torino tanti giovanetti malvestiti, male educati, abbandonati, esposti ad ogni pericolo per l’anima e per il corpo, molti già precocemente viziosi e destinati alla galera.
La Vergine Maria, che lo aveva scelto, gli ispira l’istituzione degli Oratori. Ricordiamo che Don Bosco era devotissimo a Maria Ausiliatrice, a cui si rivolgeva per ogni necessità e pose sotto la sua protezione ogni sua opera.
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Dopo mille difficoltà e persecuzioni, riuscì a comperare a Valdocco (allora fuori Torino) un terreno con una casa ed una tettoia a cui aggiunse una cappella; ebbe così un luogo stabile e sicuro dove poter radunare i suoi «birichini».
Non aveva un centesimo, la sua unica sua risorsa era una fede illimitata nella Divina Provvidenza.
In pochissimo tempo i poveri giovani ricoverati diventarono più numerosi; l’opera cresceva e bisognava pensare al futuro. La benedizione di Dio era visibile. E Don Bosco fonda una nuova congregazione religiosa, non con poche difficoltà.
Nel 1872, con l’aiuto di santa Maria Domenica Mazzarellola, nasce la Pia Società di San Francesco di Sales, detta comunemente dei Salesiani. Composta di sacerdoti e laici, che poco alla volta aprirono oratori festivi, collegi per studenti, ospizi per artigiani, scuole diurne e serali, missioni fra gli infedeli in tutte le parti del mondo.
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Per l’aiuto delle ragazze e bambine bisognose, Don Bosco istituì le Suore di Maria Ausiliatrice. Le quali, come i Salesiani, sono sparse in tutto il mondo, ed affiancano l’opera dei sacerdoti.
Per il popolo Don Bosco scrisse libretti pieni di sapienza celeste, dal titolo «Letture cattoliche» in contrapposizione a quelle protestanti.
Fino all’ultimo la sua vita fu spesa a vantaggio del prossimo, con sacrificio continuo, eroico.
Don Bosco morì di bronchite a Torino all’alba del 31 gennaio 1888 all’età di 72 anni e il suo corpo è attualmente esposto all’interno di un’urna nel Santuario di Maria Ausiliatrice, in una cappella in fondo alla navata destra a Torino.
Il 2 giugno 1929 papa Pio XI lo beatificò, dichiarandolo santo il 1 aprile 1934, giorno di Pasqua. Papa Giovanni Paolo II nel 1988 lo nomina padre e maestro della gioventù.
È il patrono degli educatori, scolari, giovani, studenti ed editori
Famosa fu la frase in punto di morte, che racchiude tutta la sua vocazione: “Dite ai giovani che li aspetto tutti in Paradiso.”
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Ai fini della beatificazione la Chiesa cattolica ritiene necessario un miracolo: nel caso di don Bosco ha ritenuto miracolose le guarigioni di Teresa Callegari e Provina Negro.
A Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza, la ventitreenne Teresa Callegari, nel novembre 1918, si ammalò di polmonite di origine influenzale. Ricoverata in ospedale guarì dalla polmonite ma, durante la convalescenza, si ammalò di poliartrite infettiva ribelle a ogni cura. La patologia si cronicizzò e nel 1921, anche a causa di complicazioni, la donna non riusciva più ad alimentarsi e i medici disperavano di salvarla.
Su consiglio di un’amica incominciò una novena a don Bosco, ripetuta nel luglio dello stesso anno. Il 16 luglio, ottavo giorno della novena, la situazione peggiorò ulteriormente e si pensò alla morte imminente della giovane. Quest’ultima però, alle 4 di mattina del 17, come raccontò in seguito, avrebbe visto avanzare verso il suo letto d’ospedale don Bosco che le ordinava di alzarsi: discese dal letto senza avvertire più alcun disturbo e, mentre vedeva svanire l’immagine del sacerdote, corse gridando verso le altre malate incredule.
Il giorno dopo i medici, tra cui il dottor Miotto, constatarono la guarigione, che fu confermata durante il processo apostolico anche dai dottori Ghisolfi e Fermi e, successivamente, dai dottori Chiays, Sympa e Stampa. Il processo di beatificazione durò fino al 1929, anno in cui, il 19 marzo, la Chiesa dichiarò miracolosa la guarigione che, istantanea, completa e definitiva, non appariva scientificamente spiegabile.
In tale occasione fu dichiarata miracolosa anche la guarigione di suor Provina Negro, appartenente alla congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice: la sua improvvisa guarigione da una gravissima forma di ulcera allo stomaco era stata esaminata parallelamente a quella di Teresa Callegari, ed era stata attribuita all’intercessione di don Bosco.
Altri due miracoli furono riconosciuti pochi anni dopo, permettendo la definitiva canonizzazione.
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O San Giovanni Bosco,
che foste sempre così compassionevole delle umane sventure,
riguardate a noi tanto bisognosi del vostro soccorso.
Fate discendere sopra noi e sulle nostre famiglie
le materne benedizioni di Maria Ausiliatrice;
otteneteci quelle grazie spirituali e temporali
che ci sono necessarie:
intercedete per noi in vita e in morte,
onde possiamo cantare in eterno
le divine misericordie nel bel Paradiso. Così sia.
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