Isabella d’Aragona, conosciuta anche come Sant’Elisabetta del Portogallo, è stata regina consorte del Portogallo e dell’Algarve dal 1282 al 1325. Fu canonizzata nel 1625 ed è venerata come santa dalla chiesa cattolica.
Etimologia: Elisabetta = Dio è il mio giuramento, dall’ebraico
La vita
Elisabetta nasce il 4 Gennaio del 1271 da Pietro III re di Aragona e da Costanza madre di Manfredi re di Sicilia. Le è imposto il nome di Elisabetta in memoria di Santa Elisabetta regina d’Ungheria, sua prozia.
All’età di otto anni comincia a recitare l’Ufficio divino e così fece per tutta la vita. Come principessa ella aveva tutta la possibilità di seguire la moda, ma non volle farlo, privandosi anche dei giochi e piaceri leciti. Contratto matrimonio con Dionigi re del Portogallo, non tralasciò gli esercizi di pietà e le buone opere in cui si era fino allora esercitata.
Al mattino si alzava presto, recitava parte dell’Ufficio, assisteva alla S. Messa e poi trascorreva le ore della giornata nell’adempiere i doveri del suo stato, nella lettura della Sacra Scrittura e nel lavoro manuale. Non stava mai oziosa. Da questo sistema non si lasciò smuovere da coloro che le suggerivano una vita più conforme alla sua dignità. Osservava i digiuni imposti dalla Chiesa e se ne imponeva altri; visitava e sollevava i poveri e gli infermi. Verso il marito, di costumi depravati, la pia regina usò ogni preghiera ed esortazione per indurlo alla conversione, e sempre con tutta pazienza e dolcezza, nonostante che le sue premure fossero ricambiate con altri torti ed affronti.
Accusata di aver eccitato suo figlio alla ribellione contro il re, fu dall’empio sovrano privata dei suoi beni e relegata nella piccola città di Alaquer. Molti suoi sudditi le offersero armi e truppe per ricuperare il trono dal quale sì ingiustamente era stata scacciata. Nulla accettò ed esortò tutti a mantenersi fedeli al sovrano. Questi ebbe finalmente la grazia di entrare in se stesso; riconobbe l’innocenza di Elisabetta, la richiamò alla corte e perdonò suo figlio. La santa regina approfittò della conversione del marito per confermarlo nella via della salvezza eterna.
La morte e il culto
Il re morirà nel 1325. Salito al trono Alfonso, figlio di Elisabetta, ella pensò di farsi religiosa nel convento di Sam Chiara in Coimbra; ma non essendole stato consentito, visse ritirata in un appartamento contiguo al monastero. Per due volte si recò umilmente e poveramente in pellegrinaggio a Compostella. Di ritorno dal secondo pellegrinaggio, avendo udito che il re suo glio era in discordia con Alfonso VII di Castiglia, si affrettò ad arrivare ad Estremoz per pacificare i due contendenti, ma colta da violenta febbre morì santamente in età di 65 anni il 4 Luglio 1336. È sepolta nel monastero di Santa Chiara da lei fondato.
Urbano VIII la canonizzò, fissando la sua festa l’8 luglio. Successivamente la data fu anticipata al 4 luglio. Fonte santodelgiorno.it