Testimonium

Il Santo di oggi, 4 Marzo: San Giovanni Farina, il vescovo degli analfabeti (Preghiera per una grazia)

La Chiesa ricorda oggi, 4 marzo, San Giovanni Antonio Farina

San Giovanni Antonio Farina, vescovo, che in vari modi si adoperò nell’azione pastorale e fondò l’Istituto delle Suore Maestre di Santa Dorotea Figlie dei Sacri Cuori per provvedere all’educazione delle ragazze povere e a tutti gli afflitti e gli emarginati.

La vita

Giovanni Antonio Farina nasce a Gambellara, in provincia di Vicenza l’11 Gennaio del 1803. Non ci sono ancora scuole pubbliche nel suo luogo di nascita, e i genitori (Pietro e Francesca Bellame) lo affidano per la prima istruzione a uno zio sacerdote.

A quindici anni entra nel seminario vescovile di Vicenza: la sua vocazione religiosa si è fatta chiara assai presto, e col tempo si accompagnerà alla passione per l’insegnamento. All’età di 21 anni, mentre studia teologia, fa già scuola ai ragazzi dei corsi inferiori.

A 24 anni viene ordinato sacerdote, conservando l’incarico in seminario; e ottiene la “patente” di insegnante elementare, assumendo i primi incarichi nelle scuole pubbliche di Vicenza. Lavora nelle scuole che ci sono. Ma pensa a quelle che mancano, soprattutto nelle campagne. L’analfabetismo è ancora molto diffuso

, in particolare tra le ragazze, che così si trovano confinate in un’esistenza subalterna.

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Istituisce le “Suore Maestre di Santa Dorotea, Figlie dei Sacri Cuori”

A 28 anni, nel 1831, fa nascere in Vicenza una scuola popolare femminile, e lavora a un progetto molto audace per il suo tempo e la sua età: creare una congregazione di suore insegnanti. A 33 anni istituisce le “Suore Maestre di Santa Dorotea, Figlie dei Sacri Cuori”, chiamate a istruire non solo le ragazze di buona famiglia, ma soprattutto le altre, quelle indifese a causa della miseria oppure colpite da infermità permanenti e gravi, come cieche e sordomute. Bastano tre anni al nuovo istituto per ottenere da Gregorio XVI (nel 1839) il decretum laudis, che è un iniziale riconoscimento pontificio.

Il fondatore prepara la novità successiva: all’insegnamento, le Dorotee aggiungeranno il servizio ai malati, come infermiere negli ospedali. Volontarie anche sul fronte della sofferenza fisica, dunque, con tutto lo slancio: ma soprattutto con l’indispensabile professionalità.

La sua idea e le sue direttive: studio, preparazione accurata in medicina e pronto soccorso, attenzione all’igiene.

L’infermiera d’ospedale come la vuole lui è una figura ancora quasi sconosciuta in Italia, dove manca perfino un manuale che prepari a questo lavoro. Penserà lui a procurarlo, facendo tradurre un testo francese e presentandolo alle Dorotee con questa epigrafe:

«Un’infermiera deve avere il cuore di una madre, il sangue freddo di un medico, la pazienza di un santo. Cure intelligenti guariscono quanto i rimedi».

Vescovo

A metà secolo diventa vescovo: dal 1851 a Treviso e dal 1860 fino alla morte a Vicenza. A Treviso ci sono incomprensioni e conflitti con i canonici della cattedrale; a Vicenza riceve accuse ingiuste. A tutto reagisce col rimanere sé stesso: rispondono per lui le opere passate e recenti di rinnovatore della scuola e dell’assistenza ospedaliera, di protagonista di una pastorale fondata «sull’educazione del cuore». Parla per lui chi lo ha visto fare l’infermiere in ospedale, di persona. Così, a pochi anni dalla morte, già si incomincia a parlare di grazie dovute alla sua intercessione.

San Giovanni Antonio Farina, il vescovo degli analfabeti

La morte e il culto

Muore a Vicenza il 4 marzo 1888. Nell’anno della sua morte in Vicenza, è nata a Gioia di Brendola, lì vicino, Anna Francesca Boscardin, che col nome di Maria Bertilla sarà la sua prima infermiera proclamata santa. Nel 1905, la regola delle Maestre Dorotee viene approvata definitivamente da Pio X, che è stato ordinato sacerdote da lui nel 1858.

Giovanni Antonio Farina è stato proclamato beato da Giovanni Paolo II nel 2001; Papa Francesco lo ha canonizzato il 23 novembre 2014.

I suoi resti riposano a Vicenza, nella Casa madre della sua congregazione.

(Fonte santiebeati.it – Autore: Domenico Agasso – Famiglia Cristiana)

Preghiera a San Giovanni Antonio Farina

Tu, Signore, hai fatto della sua lunga vita
la misura di una universale carità,
hai dato a San Giovanni Antonio Farina
l’arte di donarsi ai piccoli, ai poveri, ai malati.

Egli ha risposto attuando
con coraggio umile il tuo Vangelo,
divenendo, nella tua Chiesa,
immagine vivente del tuo amore.

Concedici Signore, per sua intercessione,
la grazia di cui abbiamo bisogno….

(tre Gloria al Padre)

O Dio Padre, che sei la sola fonte della santità,
ti ringraziamo perché ci hai dato a san Giovanni Antonio Farina
un pastore infaticabile, un maestro coraggioso, un padre dei poveri.

Nutrito della Sacra Scrittura e della divina Eucaristia,
ardente di carità attinta dal Cuore del tuo Figlio e della vergine Maria,
tu l’hai reso forte nelle prove della vita,
pieno di compassione per le sofferenze dei fratelli.

Sul suo esempio concedi anche a noi amore e fedeltà alla Chiesa,
sentimenti di misericordia e di tenerezza
per servire Te nei piccoli, nei poveri, nei malati.

Donaci il tuo Santo Spirito
per collaborare con te nell’edificazione del tuo Regno
e spalancare le porte del mondo al Cristo tuo Figlio. Amen.

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