La Chiesa ricorda oggi, 5 aprile 2022, San Vincenzo Ferrer, sacerdote
San Vincenzo Ferrer è stato un presbitero spagnolo dell’Ordine dei Frati Predicatori e si adoperò particolarmente per la composizione dello scisma d’Occidente: è stato proclamato santo da papa Callisto III nel 1455.
La vita
Nasce a Valencia il 23 gennaio 1350 da un nobile famiglia; studiò filosofia e a 17 anni entrò tra i domenicani: proseguì gli studi presso la casa di formazione del suo ordine a Barcellona e poi a Lleida e a Tolosa e dal 1385 insegnò teologia a Valencia.
Nel 1379 conobbe il legato pontificio presso la corte di Pietro IV di Aragona, il cardinale Pedro de Luna, spinto dal quale divenne un sostenitore del papa avignonese, Clemente VII, che si opponeva ad Urbano VI.
Pedro de Luna, eletto Papa nel 1394 dai cardinali avignonesi col nome di Benedetto XIII (antipapa), lo scelse come suo confessore personale e consigliere e lo nominò Penitenziere apostolico: per umiltà, rifiutò la nomina a cardinale offertagli dal papa.
Nel settembre 1398, durante l’assedio di Carlo VI di Francia (che non aveva riconosciuto l’elezione di Benedetto XIII) ad Avignone, Vincenzo cadde malato: secondo una leggenda appartenente alla tradizione devozionale, sarebbe stato guarito miracolosamente da Gesù e dai santi Francesco e Domenico, che lo inviarono nel mondo a predicare, invitando i peccatori a convertirsi in attesa dell’imminente giudizio universale.
Ottenuto il permesso di lasciare la corte pontificia e ricevuto il titolo di legato a latere, trascorse i successivi vent’anni della sua vita come predicatore in giro per l’Europa occidentale, ma soprattutto in Spagna, ottenendo, grazie alla sua abilità oratoria, al tono apocalittico dei suoi sermoni e alla fama di taumaturgo, numerose conversioni, soprattutto di musulmani ed ebrei.
Molto si adoperò per l’estinzione dello scisma d’Occidente e per far convocare un concilio generale a questo scopo: concilio che fu poi convocato nel 1417, a Costanza, e nel quale venne eletto Papa, con unanime consenso, Martino V.
San Vincenzo era pure un uomo di pari virtù: era solito dire di sé; «Io sono un servo inutile e un povero religioso: tutta la mia vita non è che fetore, io non sono che corruzione nel corpo e nell’anima».
Digiunava tutti i giorni eccetto la domenica, e vegliava buona parte della notte in orazione.
Il demonio, invidioso di tanta virtù, cercò coi più formidabili assalti di indurlo a peccare, ma fu tutto inutile, essendo egli forte della preghiera e della devozione a Maria SS. Immacolata.
Dopo tante fatiche, avendo speso tutte le sue forze per il servizio di Dio, andò a ricevere il premio degli Apostoli il 5 aprile del 1418.
Culto
Callisto III lo canonizzò il 3 giugno 1455, nella chiesa domenicana di Santa Maria sopra Minerva di Roma.
Viene invocato contro l’epilessia e il mal di testa; è il patrono di costruttori, fabbricanti di tegole e mattoni.
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Preghiera a San Vincenzo Ferrer
O Glorioso Apostolo e Taumaturgo San Vincenzo Ferrer, vero Angelo dell’Apocalisse e nostro potente Protettore, accogliete le nostre umili preghiere e fate discendere su di noi l’abbondanza dei divini favori.
Per quell’amore di cui avvampò il vostro cuore, otteneteci dal Padre delle misericordie: prima di tutto il perdono dei nostri numerosi peccati, poi la stabilità nella fede e la perseveranza nelle opere buone, sicché vivendo da ferventi cristiani, siamo fatti sempre più degni del vostro patrocinio.
Degnatevi di estendere questo patrocinio anche ai nostri interessi temporali, conservandoci la nostra salute corporale, o risanandoci dalle malattie, benedicendo le nostre campagne dalla grandine e dalle tempeste, tenendo lontano da noi ogni infortunio; onde provvisti a sufficienza degli aiuti terreni, con cuore più libero attendiamo alla ricerca degli eterni beni.
Così favoriti da voi, vi saremo sempre più devoti e potremo giungere un giorno ad amare, lodare e benedire con voi Iddio nella patria celeste per tutti i secoli. Amen.