Patronato: Inghilterra
Etimologia: Edoardo = che si cura della proprietà, dal tedesco
Emblema: Corona, Anello
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Nacque verso il 1003, figlio del re anglosassone Etelredo “l’Indeciso”. Era figlio del terzo matrimonio di Etelredo con la principessa Emma di Normandia. Quando nel 1015 il re danese Canuto invase l’Inghilterra, la madre Emma partì subito con Edoardo e suo fratello Alfredo verso la Normandia, dove svilupparono grande familiarità con i normanni e i loro leader.
Poco dopo la morte del marito Emma tornò in Inghilterra, sposando in seguito Canuto, durante il governo danese in Inghilterra.
Dopo la morte di Canuto e dei suoi figli, il diritto anglosassone e la nobiltà ecclesiastica invitarono Edoardo, figlio di Emma, a tornare in Inghilterra. Era il 1041. Nel 1042, a circa 40 anni, divenne re.Per evitare che si ravvivasse il risentimento della nobiltà anglosassone, nel 1045 Sant’Edoardo si unì in matrimonio con Edith, la figlia del conte Godwin, scontento per l’elezione di Edoardo al trono e che con il suo atteggiamento costituiva una minaccia per il suo regno.
La tradizione dice che Edoardo e la moglie erano persone così ascetiche e dedite a Dio che decisero di vivere insieme come fratello e sorella, per poter così raggiungere la santità. Sant’Edoardo conservò quindi la sua castità. Edoardo ebbe dei modi d’agire che lo resero estremamente popolare tra i sudditi e lo trasformarono in un modello per i futuri re.
La prima cosa che fece assumendo il suo incarico fu sopprimere l’imposta di guerra, che rovinava molta gente. Durante il suo lungo regno cercò di vivere nell’armonia più completa con le Camere legislative (che divise in due: Camera di Lord e Camera dei Comuni). Si preoccupò sempre di far sì che gran parte delle imposte che venivano raccolte fosse ripartita tra i più bisognosi.
Quando Edoardo era in esilio in Normandia, promise a Dio che se fosse riuscito a tornare in Inghilterra si sarebbe recato in pellegrinaggio a Roma per offrire una donazione al papa.
Quando divenne re, raccontò ai suoi collaboratori il giuramento che aveva fatto, ma questi gli dissero: “Il regno è in pace perché tutti vi obbediscono volentieri, ma se compirete un viaggio così lungo scoppierà la guerra civile e il Paese andrà in rovina”.
Sant’Edoardo decise allora di inviare alcuni ambasciatori a consultare papa San Leone IX, che gli mandò a dire che gli permetteva di cambiare la sua promessa con un’altra: dare ai poveri quello che avrebbe speso per il viaggio e costruire un convento per i religiosi. Il re lo fece subito: ripartì tra i poveri tutto quello che aveva risparmiato per compiere il viaggio, e vendendo varie delle sue proprietà costruì un convento per 70 monaci, la famosa Abbazia di Westminster (nome che significa monastero d’Occidente: West = Ovest o Occidente e Minster = monastero). È nella cattedrale che si trova in questo luogo che vengono sepolti i re d’Inghilterra.
L’inaugurazione solenne del famoso coro del Monastero di Westminster ebbe luogo il 28 dicembre 1065, ma il re era già gravemente malato e non poté assistere alla cerimonia.
Morì nel 1066 e venne seppellito nella chiesa dell’Abbazia, restaurata di recente. Non aveva figli, e la lotta per la successione diede origine all’invasione normanna dell’ottobre 1066 e alla battaglia di Hastings. Presto iniziarono i pellegrinaggi sulla sua tomba.
Nel 1102 il suo corpo venne trovato incorrotto, e il 17 febbraio 1161 papa Alessandro III lo incluse nel catalogo dei santi.
I resti del re santo vennero trasferiti nell’Abbazia di Westminster con una cerimonia solenne officiata dall’arcivescovo San Tommaso Becket nel 1163.
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La Chiesa cattolica si riferisce a Edoardo il Confessore come al santo patrono dei re, dei matrimoni difficili e dei coniugi separati.
Dopo il regno di Enrico II, Edoardo venne considerato il santo patrono dell’Inghilterra finché nel 1348 San Giorgio, il cui culto come santo per i soldati arrivò in Inghilterra durante le Crociate, lo sostituì in questo ruolo. Edoardo, tuttavia, continua ad essere il santo patrono della famiglia reale inglese.
Autore: Roberta Scimplicotti
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