Dopo aver avuto nel 1247 – a 5 anni – una visione di Gesù Bambino, la beata Cristina di Stommeln, vicino a Colonia, sfuggì dodicenne a un matrimonio combinato ed entrò in un convento di Beghine. Quindicenne ricevette le stimmate a mani e piedi e i segni della corona di spine sul capo. Fu tentata più volte dal demonio, fin sull’orlo del suicidio.
I segni esteriori di tali esperienze fecero credere alle Beghine che fosse pazza, perciò la allontanarono. Ebbe poi come guida spirituale Pietro di Dacia, un Domenicano allievo di Alberto Magno (anche un fratello di Cristina entrò nell’ordine). Nell’anno della morte di Pietro gli assalti del demonio cessarono e Cristina visse in pace fino al 1312, sempre indossando l’abito delle Beghine. (Avvenire)
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Martirologio Romano: Vicino a Colonia in Lotaringia, nell’odierna Germania, beata Cristina di Stommeln, vergine, che, in piena comunione con la passione di Cristo, vinse mirabilmente ogni tentazione del mondo.
LA VITA
La beata Cristina nacque nel 1242 a Stommeln (Colonia), a tredici anni volendo partecipare ad una vita più religiosa, entrò nel beghinaggio di Colonia.
Il beghinaggio era una Comunità di beghine o l’insieme degli edifici (piccole casette) dove alloggiavano le beghine; l’Istituto beghinale ebbe origine intorno al 1170 in Belgio, le aderenti fanno voto di povertà, castità e obbedienza, ma solo temporaneamente, alcune di esse lasciano la comunità per sposarsi; trascorrono il tempo in preghiera, visitando i malati e facendo lavori di cucito e ricamo.
Numerosissimi nel XIII secolo nei Paesi Bassi e in Germania, esistono tuttora in Belgio e Olanda. Ma Cristina, qualche anno dopo dovette lasciare la comunità, che tanto la soddisfaceva, per una malattia che l’aveva colpita.
Il 20 dicembre 1267 conobbe un giovane frate domenicano svedese, studente a Colonia, Pietro di Dacia († 1289) con il quale entrò in sintonia spirituale con una prevalenza epistolare; lo stesso domenicano scrisse la ‘Vita’ della beata fino al 1286.
La grande mistica ebbe estasi ed apparizioni e nel 1269 ricevé le stimmate, che divenivano visibili in certi periodi dell’anno, sulle mani e sui piedi; provata per tutta la vita da molte sofferenze, sopportate guardando sempre al valore della Croce, poté godere di relativa tranquillità dal 1289 alla morte, avvenuta il 6 novembre 1312, a Stommeln, dove era nata.
Nel 1342 le sue reliquie furono trasferite a Nideggen; dal 1568 riposano nella chiesa di Jülich. Il suo culto fu approvato da papa s. Pio X, il 22 agosto 1908, la sua festa si celebra il 6 novembre.
Autore: Antonio Borrelli