Oggi 6 Ottobre 2019 la Chiesa ricorda San Bruno, Monaco e Fondatore
Etimologia: Bruno = allude al colore della carnagione
San Brunone nasce da una nobile famiglia verso l’anno 1030 nella città di Colonia. Frequenta la scuola presso la chiesa di San Cuniberto, facendo rapidi progressi nella scienza e nella pietà. Il vescovo della città, lo elegge canonico della sua chiesa.
Terminò poi gli studi a Reims, dove ebbe fama di ottimo poeta, eccellentissimo filosofo e teologo, per cui i suoi contemporanei lo riguardavano come uno dei più illustri allievi della scuola di Reims. Qui rimase molto tempo come insegnante. Dimostrò la sua grande santità e il suo straordinario sapere . Non pochi dei suoi discepoli si resero celebri, fra i quali il Papa Urbano II.
Verso il 1067 morì l’Arcivescovo di Reims, di cui egli era il più valido sostegno, ma gli successe a furia di subdoli maneggi Manasse I, il quale tenne un governo non buono, tanto che la Santa Sede fu costretta a dimetterlo dalla cattedra episcopale. San Brunone, suo cancelliere, non poteva soffrire gli abusi di cui era testimonio e fu costretto ad essere uno dei principali accusatori. Il Legato Pontificio che depose Manasse fu così tocco dalla saggezza e virtù di Brunone, che ne fece un bell’elogio in una lettera al Papa, e lo proponeva come il più degno della prelatura.
Mentre i superiori gli stavano preparando la carica, egli si ritirò in una casa di campagna. Decise di abbandonare il mondo. Avendo poi comunicati i suoi desideri ad alcuni amici, stabilirono tutti assieme di abbandonare i beni transitori di questa vita e di abbracciare lo stato religioso. Si presentarono pertanto ad Ugo, vescovo di Grenoble, il quale li accolse affettuosamente, e dopo averne elogiato il desiderio, assegnò loro il deserto della Certosa, dove San Brunone fondò l’ordine dei Certosini.
Il primo monastero fu fondato nell’estate dell’anno 1084, verso la festa di san Giovanni Battista, in una zona montana e boschiva, a 1175 m di altitudine. I lavori di costruzione cominciarono subito e proseguirono rapidamente. La chiesa fu l’unico edificio in pietra: condizione indispensabile per la sua consacrazione, che avvenne il 2 settembre 1085 per il ministero del vescovo Ugo e sotto il patrocinio della Madonna e del Battista.
Ma sei anni dopo Urbano II, già suo alunno alla scuola di Reims, lo convocò a Roma, al servizio della Santa Sede. Bruno non poteva declinare l’invito del Papa e dovette quindi abbandonare il deserto e i compagni.
L’umile religioso non era mai stato sottoposto a tanta prova; il dover lasciar la solitudine era per lui il più penoso di tutti i sacrifici. Egli non trovò nella corte di Roma quelle dolcezze che aveva gustato nella solitudine, e di più temeva quelle distrazioni mondane. Il papa gli era cosi affezionato che non poteva rimanere senza di lui, e lo incitava al accettare l’Arcivescovado di Reggio Calabria.
Finalmente le istanze di Brunone furono così vive che il sommo pontefice gli permise di ritirarsi in un deserto della Calabria, confermando Landuino priore della Certosa. Il Santo, raccolti discepoli italiani, si ritirò in un deserto della diocesi di Squillace, riprendendo gli esercizi della vita solitaria con maggior gioia e fervore. In quella solitudine fu scoperto dal conte Ruggero che lo aiutò a costruire la nuova Certosa.
Il 6 Ottobre 1101 dello stesso anno, morì Bruno, circondato dai confratelli accorsi dalle case dipendenti da Santa Maria del Bosco.
Papa Leone X autorizzò, il 19 luglio 1514, il culto di san Bruno, con una sentenza orale (vivae vocis oraculo), e il 17 febbraio 1623 Gregorio XV ne estese il culto alla Chiesa universale, da celebrarsi nell’anno liturgico il giorno 6 ottobre.
Fonte santodelgiorno.it
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