Oggi la Chiesa ricorda Santa Flavia Domitilla, Martire
Flavia Domitilla, figlia di Domitilla minore, era la nipote dell’imperatore romano Vespasiano. Alcune fonti la considerano una convertita al giudaismo o alla fede cristiana. Nacque intorno all’anno 60 d.C. nella famiglia degli imperatori Flavi della Roma antica.
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La vita
Flavia nasce a Roma nel I secolo ed era figlia di Domitilla minore, a sua volta figlia dell’imperatore Vespasiano e sorella degli imperatori Tito e Domiziano. Sposò il console Tito Flavio Clemente, primo cugino di sua madre e nipote di Vespasiano.
Da questo matrimonio nacquero due figli che, ancora bambini, furono adottati da Domiziano come suoi successori e assunsero rispettivamente i nomi di Vespasiano e Domiziano. È molto probabile che questi bambini abbiano ricevuto un’educazione cristiana; se fossero arrivati al trono, dunque, già alla fine del I secolo ci sarebbero stati imperatori cristiani. La loro sorte, però, non è conosciuta e dopo la morte di Domiziano la dinastia flavia si esaurì.
Martirio
Eusebio di Cesarea, nella Storia Ecclesiastica (III, 18, 4) scrive: «Tramandano che nell’anno quindicesimo di Domiziano, Flavia Domitilla, nipote, per parte della sorella, di Flavio Clemente, che fu allora uno dei consoli di Roma (95 d.C), insieme con numerose altre persone fu deportata nell’isola di Ponza per avere confessato Cristo».
A sua volta, Dione Cassio, nella Historia romana (LXVII, 13-14), afferma che l’imperatore Domiziano «tolse la vita, con molti altri, anche a Flavio Clemente, benché fosse suo cugino e avesse in moglie Flavia Domitilla, ella pure sua consanguinea. Tutti e due furono accusati di ateismo, e di ciò anche altri, sviatisi dietro le costumanze dei Giudei, ebbero condanna, chi di morte, chi di confisca. Domitilla fu soltanto relegata nell’isola di Pandataria».
Una sola persona le due Domitille?
Può esserci la possibilità che sul finire del I sec, due matrone, aventi l’una e l’altra il nome di Domitilla e imparentate l’una e l’altra con la famiglia imperiale dei Flavi, furono condannate per la loro adesione alla fede cristiana e quindi che nei scritti storici sopra citati si parli di due donne diverse.