Rosa Venerini è stata una religiosa italiana, fondatrice della congregazione delle Maestre pie Venerini; beatificata nel 1952, fu proclamata santa da papa Benedetto XVI il 15 ottobre 2006.
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Rosa Venerini nasce a Viterbo il 9 febbraio 1656; la sua era una famiglia agiata (il padre era medico, la mamma apparteneva ad una ricca famiglia di calzolai). Lei era intelligente, sensibile e pure bella. A 20 anni ha davanti a sé, come tutte le coetanee, l’imbarazzo della scelta tra il matrimonio e il monastero. Lei non sembra decidersi né per l’uno né per l’altro. Consacrata per essere tutta di Dio, questo sì, ed infatti sono anni che emette privatamente il voto di castità. Ma per la vita in convento non si sente molto portata.
Su consiglio di papà entra per un periodo di prova nel convento domenicano della sua città. Qui già c’è una zia suora, ma si ferma pochi mesi appena perché il padre muore improvvisamente e in casa hanno bisogno di lei. E non pensa neppure di ritornarvi dopo, perché si è accorta che la vita contemplativa proprio non fa per lei.
Dal 1677 al 1680 casa sua si svuota. Prima si sposa la sorella, poi muore ad appena 27 anni il fratello Domenico, subito seguito dalla mamma, che non ha retto al dolore. Rosa si ritrova sola con il fratello Orazio e, soprattutto, con l’eterno interrogativo su cosa fare della sua vita.
Era una ragazza pratica e razionale, con i piedi ben piantati per terra ma con gli occhi sempre rivolti al cielo. Aveva il coraggio di pensare che la sua vita poteva essere impostata anche al di fuori degli schemi tradizionali.
Ad aprirle nuovi orizzonti è il suo confessore, che le consiglia, per riempire le sue giornate troppo vuote, di radunare in casa sua le donne e le ragazze del vicinato per la recita del rosario .
Proprio durante questi incontri di preghiera che Rosa si accorge della povertà spirituale e culturale della donna del suo tempo e decide così di aggiungere alle preghiere alcune basilari nozioni di istruzione religiosa. Di qui all’apertura di una scuola per bambine e adolescenti il passo è breve.
Nel 1685 a Viterbo aprì, insieme con Porzia Baci e Girolama Coluzzelli, una “scuola pia” destinata all’istruzione e all’educazione religiosa delle giovani più povere, da cui ebbe origine la sua congregazione: grazie all’appoggio del cardinale Marcantonio Barbarigo, l’opera si estese presto anche ad altre città del Lazio e a Roma
A Viterbo fanno scandalo queste donne che vivono da religiose “nel mondo” aldilà delle tradizionali mura di un convento, ma Rosa non si lascia impressionare. Come non si lascia condizionare dall’aperta opposizione di una parte del clero, che vede nella sua opera catechistica (appoggiata dai Gesuiti) una concorrenza per il catechismo che tradizionalmente si tiene nelle singole parrocchie.
Le sue “Maestre Pie” crescono di numero e Rosa le manda a due a due nelle varie diocesi in cui è richiesta la sua opera. Apre una scuola anche a Roma, dove il 24 ottobre 1716 ha tra i banchi uno “scolaro” d’eccezione, papa Clemente XI, che vuole accertarsi di persona sui suoi metodi di insegnamento. “Signora Rosa, con queste scuole voi ci santificherete Roma”, le dice andandosene, con un giudizio che è più che un “imprimatur”.
Ma lei continua a collezionare difficoltà, incomprensioni e ostilità, accettate “inchiodata alla volontà di Dio” e sempre più convinta che la rigenerazione della famiglia passa solo attraverso il riscatto della donna dalla povertà culturale in cui da sempre è confinata.
Morirà a Roma il 7 maggio 1728; Madre Rosa Venerini è stata proclamata beata da Pio XII nel 1952 e canonizzata da Benedetto XVI il 15 ottobre 2006.
Inoltre, la santa è ora patrona di Viterbo, sua città natale, insieme all’omonima santa Rosa, vissuta nel Medioevo, e antica protettrice dei Viterbesi durante la peste, nel XIII secolo.
Ecco tutti i primati di Santa Rosa Venerini:
(Fonte santiebeati.it – Autore: Gianpiero Pettiti)
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