San Grato è stato un vescovo ed è considerato un santo taumaturgo; viene invocato come protettore dei raccolti dalle tempeste, specie dalla grandine.
Della vita di san Grato esistono due fonti che forniscono notizie sulla sua esistenza, una storica ma ridotta e un’altra fantasiosa, ma su cui si è basata la grande diffusione del culto, anche al di fuori della Valle d’Aosta
Le notizie storiche fondate, dicono che san Grato è vissuto nel V secolo ed era un sacerdote che collaborava con Eustasio, primo vescovo di Aosta, da molti ritenuto santo. Entrambi erano di origine greca come fa intendere il nome del vescovo, probabilmente il più anziano dei due Eustasio, chiamò presso di sé il più giovane Grato.
È certa la partecipazione di Grato al secondo sinodo di Milano tenutosi nel 451, di cui sottoscrisse gli atti in vece del vescovo Eustasio che non poté intervenirvi, forse a causa dell’età avanzata. Partecipò alla traslazione ad Agauno delle reliquie di sant’Innocenzo martire tebeo.
Sarebbe succeduto ad Eustasio nella guida della diocesi, diventando il secondo vescovo di Aosta.
Altre notizie di San Grato si hanno tramite La “Magna Legenda Sancti Grati” ma è un racconto totalmente leggendario. È stato compilato nel XIII secolo. Seconda la leggenda san Grato era nato in una nobile famiglia di Sparta; dopo aver studiato ad Atene era diventato monaco. Su ispirazione divina andò in Palestina per trovare il capo di San Giovanni Battista.
Non si conosce l’anno della sua morte, ma stranamente quello della sepoltura, 7 settembre, ricavato dalla breve iscrizione sepolcrale: “Hic requiescit in pace S. M. GRATUS EPS D P SUB D. VII ID. SEPTEMB.”; incisa sulla pietra tombale conservata nella chiesa parrocchiale di Saint-Christophe.
Le sue reliquie sono conservate nella Cattedrale di Aosta in una magnifica cassa reliquiario, gioiello dell’arte gotica iniziato da Guglielmo di Locana e portato a compimento dall’orafo fiammingo Jean de Malines.
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È il santo patrono della città di Aosta e della rispettiva diocesi ma anche del comune di Valgrisenche e di comuni e frazione del Piemonte e della Svizzera.
È considerato un santo taumaturgo molto venerato e popolare anche nei territori circostanti la Valle d’Aosta come protettore dei raccolti dalle tempeste, specie dalla grandine.
In passato, alla sola lastra tombale del santo vescovo, venivano attribuiti poteri di guarigione dalla lebbra.
Fortifica, oh Signore,
la nostra fede:
perché, sull’esempio
del Vescovo Grato,
professiamo la verità
in cui egli ha creduto e
testimoniamo nelle opere
l’insegnamento
che ci ha trasmesso.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con Te nell’unità
dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Oppure recita:
Glorioso San Grato oggi ti eleggo
a mio speciale patrono:
sostieni in me la Speranza,
confermami nella Fede,
rendimi forte nella Virtù.
Aiutami nella lotta spirituale,
ottienimi da Dio tutte le Grazie
che mi sono più necessarie
ed i meriti per conseguire con te
la Gloria Eterna…”
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