San Dionigi di Corinto, Vescovo
Etimologia: Dionigi = consacrato a Dioniso (è il dio Bacco)
Emblema: Bastone pastorale
Fu nominato vescovo di Corinto, la sua città. Le poche notizie sulla sua vita sono tramandate da Girolamo e soprattutto da Eusebio di Cesarea. Il quale ha conservato frammenti interessanti di otto sue lettere, inviate alle Chiese di Atene, di Lacedemone, di Amastri nel Ponto, di Cnosso in Creta. Tali frammenti non contengono notizie su Dionigi
. Queste forniscono informazioni sulla religiosità di alcune città e regioni, durante il pontificato di Sotere.Questi frammenti danno notizie preziose sulle condizioni religiose di alcune città e regioni durante il pontificato di san Sotero (166-75).
Vangelo 8 Aprile 2019. Io sono la luce del mondo.
«Vobis consuetudo est, jam inde ab ipso religionis exordio, ut fratres omnes vario beneficiorum genere affìciatis, et Ecclesiis quam plurimis, quae in singulis urbibus constitutae sunt, necessaria vitae subsidia transmittatis. Et hac ratione tum egentium inopiam sublevatis, turn fratribus, qui in metallis opus faciunt, necessaria suppeditatis: per haec quae ab initio transmittere consuevistis munera, morem institutumque Romanorum, a maioribus vestris acceptum, Romani retinentes. Atque hunc morem beatus Episcopus vester Soter, non servavit solum, verum etiam adauxit, turn munera sanctis destinata copiose subministrans, turn fratres peregre advenientes, tamquam liberos suos pater amantissimus, beatis sermonibus consolando
».«Avete ereditato dagli avi l’usanza di prendervi cura in vario modo di tutti i fratelli, e di inviare aiuti a molte Chiese presenti in ogni città; avete alleviato così le sofferenze dei bisognosi e siete venuti incontro ai fratelli condannati ai lavori forzati nelle miniere con quei sussidi che voi, o Romani, inviate da sempre, secondo l’usanza dei vostri padri.
E il vostro beato vescovo Sotero l’ha non solamente conservata, ma anche incrementata; egli li ha beneficiati con gli aiuti inviati ai santi ed esortando i fratelli con parole di beatitudine, come fa un padre affettuoso con i figli»: con queste parole, il vescovo di Corinto sottolinea sia la preminenza della Chiesa di Roma, che soccorre le Chiese figlie in un’epoca in cui non si era ancora affermato il primato della sede romana, sia la carità cristiana che ha profondamente segnato il pontificato di san Sotero, animato dall’amore di padre verso i fratelli sull’esempio del Vangelo.»
Il Sinassario Costantinopolitano lo ricorda il 29 novembre come martire. Benché non si conosca nulla di certo sulla sua morte. In Occidente per primo Usuardo lo introdusse nel suo Martirologio, donde passò nel Martirologio Romano all’8 aprile. L’elogio di questo è formato in gran parte dalle parole di san Girolamo.
Il suo corpo, trasferito a Roma, fu dato da Innocenzo III (1198-1216) ad Emerico, priore del monastero di San Dionigi in agro parisiensi.
Autore: Pietro Burchi
Redazione Papaboys
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