LEGGI: Lettura e commento al Vangelo di oggi
Etimologia: Dionigi = consacrato a Dioniso (è il dio Bacco)
Emblema: Bastone pastorale
Abbiamo poche notizie sulla sua vita; ci sono state tramandate da Girolamo e soprattutto da Eusebio di Cesarea, quest’ultimo, ha conservato frammenti interessanti di otto sue lettere, inviate alle Chiese di Atene, di Lacedemone, di Amastri nel Ponto, di Cnosso in Creta. Tali frammenti non contengono notizie sulla vita del santo.
Questi frammenti danno notizie preziose, però, sulle condizioni religiose di alcune città e regioni durante il pontificato di san Sotero (166- 175).
«Vobis consuetudo est, jam inde ab ipso religionis exordio, ut fratres omnes vario beneficiorum genere affìciatis, et Ecclesiis quam plurimis, quae in singulis urbibus constitutae sunt, necessaria vitae subsidia transmittatis. Et hac ratione tum egentium inopiam sublevatis, turn fratribus, qui in metallis opus faciunt, necessaria suppeditatis: per haec quae ab initio transmittere consuevistis munera, morem institutumque Romanorum, a maioribus vestris acceptum, Romani retinentes. Atque hunc morem beatus Episcopus vester Soter, non servavit solum, verum etiam adauxit, turn munera sanctis destinata copiose subministrans, turn fratres peregre advenientes, tamquam liberos suos pater amantissimus, beatis sermonibus consolando ».
«Avete ereditato dagli avi l’usanza di prendervi cura in vario modo di tutti i fratelli, e di inviare aiuti a molte Chiese presenti in ogni città; avete alleviato così le sofferenze dei bisognosi e siete venuti incontro ai fratelli condannati ai lavori forzati nelle miniere con quei sussidi che voi, o Romani, inviate da sempre, secondo l’usanza dei vostri padri.
E il vostro beato vescovo Sotero l’ha non solamente conservata, ma anche incrementata; egli li ha beneficiati con gli aiuti inviati ai santi ed esortando i fratelli con parole di beatitudine, come fa un padre affettuoso con i figli. Con queste parole, il vescovo di Corinto sottolinea sia la preminenza della Chiesa di Roma, che soccorre le Chiese figlie in un’epoca in cui non si era ancora affermato il primato della sede romana, sia la carità cristiana che ha profondamente segnato il pontificato di san Sotero, animato dall’amore di padre verso i fratelli sull’esempio del Vangelo.»
L’unica notizia che abbiamo certa della sua vita è che fu vescovo della sua città: Corinto (Grecia).
Nel Martiriologo Romano, Dionigi, è commemorato come martire ma anche sulla sua morte, non ci sono informazioni certe.
Fonte santiebeati.it – Autore: Pietro Burchi
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