Oggi la Chiesa ricorda Santa Giulia Billiart
Santa Giulia Billiart, vergine, che fondò l’Istituto di Santa Maria per la formazione della gioventù femminile e propagò con zelo la devozione verso il Sacratissimo Cuore di Gesù.
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La vita
Santa Maria Rosa Giulia Billiart, al secolo Marie-Rose-Julie, nasce il 12 luglio 1751 da una famiglia agiata a Cuvilly (Francia).
Nel 1767 la famiglia Billiart fu ridotta in miseria per le calunnie e i furti di cui fu vittima. Per guadagnare il pane per sé e per i suoi, Giulia non si vergognò di andare a fare la mietitrice e di cucire e ricamare paramenti a conto delle Carmelitane di Compiègne. Ai frequenti suoi mali di denti si aggiunse un gravissimo mal di occhi, che minacciò di renderla cieca e si recò in pellegrinaggio al Volto Santo di Montreuil-les-Dames ad implorare la guarigione.
Era volontà di Dio che Giulia giungesse alla santità attraverso molte tribolazioni.
Una sera d’inverno del 1774, suo padre, mentre se ne stava con la figlia nel magazzino, fu vittima di un vile attentato. Giulia ne provò tale spavento che per otto anni camminò con le stampelle e per ventidue, a causa di un salasso praticato erroneamente dal medico, rimase paralizzata nelle gambe. Durante la lunga infermità ricevette cinque volte gli ultimi sacramenti tanto erano gravi le sue sofferenze. Anziché scoraggiarsi, Giulia trasformò il suo lettuccio in palestra di virtù.
Pur se paralitica, sotto la guida del suo parroco, si dedicò alle pratiche di pietà e all’insegnamento del catechismo ai bambini.
Costretta alla fuga
Costretta alla fuga, durante la Rivoluzione Francese, perché accusata di nascondere dei sacerdoti restii alle nuove norme civili, si diresse ad Amiens, dove incontrò padre Varin, superiore dei Padri della Fede, il quale la convinse a fondare un’organizzazione dedita all’educazione cristiana delle fanciulle.
Cominciò nel 1803 la vita in comune con alcune compagne, pronunciando i voti nel 1804, anno in cui avvenne la miracolosa guarigione delle sue gambe. Diventa superiora nel 1805; allargò la sua opera fondando scuole dappertutto in Francia e Belgio, nel 1809 il vescovo di Amiens, dando credito a voci calunniose su di lei, ordinò che lasciasse la sua Casa, ma tutta la Comunità la seguì e si istallarono a Namur in Belgio, sotto la protezione del locale vescovo; nel frattempo cambiarono il nome in “Suore di Nostra Signora di Namur”.
Pur essendo d’istruzione limitata, seppe diffondere le sue fondazioni in Belgio, formando anche schiere di maestre. Fervente devota al Sacro Cuore ebbe anche il dono di estasi e miracoli.
La morte e il culto
Muore a Namur l’8 aprile 1816.
Viene beatificata da San Pio X il 13 maggio 1906 . Dopo il riconoscimento di due miracoli, avvenuti uno in Belgio e l’altro in Brasile, viene canonizzata il 22 giugno 1969 da Papa Paolo VI.
Redazione Papaboys
Fonte: santiebeati.it – Autore: Antonio Borrelli