Eurosia Fabris Barban è stata una madre di famiglia italiana, proclamata beata dalla Chiesa cattolica il 6 novembre 2005 nella Cattedrale di Vicenza, sotto il pontificato di Benedetto XVI. Conosciuta anche con il nome di Mamma Rosa, è venerata come modello di santità nella vita quotidiana di una famiglia cattolica.
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Eurosia Fabris nasce il 27 settembre 1866 a Quinto Vicentino e quattro anni dopo, insieme alla famiglia, si trasferisce a Marola, frazione di Torri di Quartesolo, dove si snoderà tutta la sua vita di giovane impegnata, moglie e mamma e dove oggi riposano le sue reliquie.
Rosina, come tutti la chiamano in casa, cresce in un clima familiare fortemente cristiano ed impegnato. Riesce ad imparare a leggere e scrivere nonostante avesse frequentato solo le prime due classi elementari.
Diventa catechista in parrocchia, ma anche sarta e maestra di cucito in casa. A 19 anni la sua vita è sconvolta dalla morte di una giovane mamma, sua vicina di casa, che lascia orfane due bimbe di pochi mesi. Rosina entra in quella casa della famiglia Barban come domestica e, diremmo oggi, soprattutto baby sitter, dato che le sue attenzioni e il suo amore si riversano subito sulle due orfanelle.
Sei mesi dopo il vedovo, Carlo Barban, di 23 anni, la chiede in sposa e lei accetta ma solo dopo essersi consigliata in famiglia e con il confessore. Lo farà maggiormente, probabilmente, solo per amore delle due bimbe. Se questa motivazione potrebbe anche non essere la base per un vero “matrimonio d’amore”, il gesto di Rosina viene interpretato da tutti come uno squisito gesto di carità, perché lei è ben cosciente della situazione economica disastrata della famiglia del marito, dove c’è anche un suocero anziano e malato da accudire e un cognato ancora minorenne cui badare.
Da quel momento la vita di Rosina è ogni giorno intessuta da piccoli e grandi gesti di carità. Mette al mondo sette figli, ma altrettanti ne accudisce, tra quelli nati dal primo matrimonio del marito e altri orfani che accoglie in casa.
Per trovare il pane necessario a tutte quelle bocche fa la sarta dal mattino alla sera. Eppure nessuno bussa alla sua porta senza ricevere qualcosa, magari anche solo uova, latte e minestra che si toglie di bocca. Allatta i bimbi delle altre senza accettare compenso, si presta per l’assistenza dei malati. Ospita pellegrini e poveri di passaggio, educa la famiglia ad una soda vita cristiana. Contenta delle tante vocazioni sacerdotali e religiose che sbocciano in casa sua.
Carlo Barban muore nel 1930, Rosina lo segue neppure due anni dopo, l’8 gennaio 1932.
Lei è stata beatificata dalla Chiesa cattolica il 6 novembre 2005 nella Cattedrale di Vicenza, sotto il pontificato di Benedetto XVI.
Beatificata per dare a tutte le mamme un modello ed una protettrice in più, perché si è santificatasi semplicemente tra orto, stalla e cucina. Davvero una santità alla portata di tutti.
Redazione Papaboys
Fonte www.santiebeati.it – Autore: Gianpiero Pettiti
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