Martirologio Romano: A Venezia, san Lorenzo Giustiniani, vescovo, che illuminò questa Chiesa con la dottrina dell’eterna sapienza.
Etimologia: Lorenzo = nativo di Laurento, dal latino
Emblema: Bastone pastorale, Portamonete
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Lorenzo nasce a Venezia nel 1381 dalla nobile famiglia Giustiniani. Da giovane, avendo avuto una visione della Sapienza Eterna si diede alla vita ascetica. Abbandonò la famiglia e andò a chiudersi tra i monaci dell’isola di San Giorgio in Alga, dove poi diventerà diacono.
Un amico che si era recato nel convento per persuaderlo a far ritorno in famiglia, decise invece di seguirne immediatamente l’esempio, facendosi frate. Lorenzo, vestito dell’umile saio del frate mendicante, andava di porta in porta a fare la questua. Un figlio accattone non è un bel vedere per la nobile famiglia Giustiniani, ornamento della Serenissima.
Lui, Lorenzo, arriva a mendicare fin sotto casa, la madre (vedova), una piissima-donna, soffriva al pensiero che la gente potesse riconoscere suo figlio sotto quelle vesti, e per affrettarne il ritorno in convento mandava i domestici a riempire di pani la sua bisaccia, purché si togliesse di lì. Lui accetta soltanto due pani, ringrazia e continua. Il confratello che lo accompagnava avrebbe voluto evitare le porte dalle quali provenivano solo insulti, ma Lorenzo era categorico:
Il suo scopo non è l’“opera buona” in sé, è addirittura, la rigenerazione della Chiesa attraverso la riforma personale di chierici e laici.
Diventa sacerdote nel 1407, due anni dopo è già priore della comunità di San Giorgio in Alga.
Lorenzo ha scarse doti di oratore, ma “predica” con molta efficacia, da un lato, continuando a girare con saio e bisaccia; e, dall’altro, scrivendo instancabilmente. Scrive per i dotti e per gli ignoranti, trattati teologici e opuscoletti popolari, offrendo a tutti una guida alla riforma personale nel credere e nel praticare. Spinge i fedeli a recuperare il senso di comunione con tutta la Chiesa, anima la fiducia nella misericordia di Dio piuttosto che il timore per la sua giustizia.
Nel 1433 arriva la nomina a vescovo, sebbene egli cerchi di evitarla, aiutato dai confratelli di San Giorgio in Alga. Papa Eugenio IV, Gabriele Condulmer, che conosceva benissimo Lorenzo non dà retta ai suoi pretesti di stanchezza e di incapacità, convincendolo ad accettare la nuova carica.
Diventa vescovo “di Castello”, dal nome della sua residenza, che è un’isoletta lagunare fortificata, l’antica Olivolo. Nel 1451, poi, Niccolò V sopprime quello che resta del patriarcato di Grado, e dà a Lorenzo Giustiniani il titolo di patriarca di Venezia: il primo.
Vengono i tempi duri della lotta contro i Turchi. Nonostante questo, Lorenzo Giustiniani va avanti con rigore nell’opera di riforma. Trova nemici in Senato, altre volte fra i preti ma affascina i veneziani che già lo vedono come santo.
Muore l’8 Gennaio 1456. Viene canonizzato, nel 1690, da papa Alessandro VIII (il veneziano Piero Ottoboni), ma la pubblicazione ufficiale si avrà soltanto con papa Benedetto XIII nel 1727.
Fonte santiebeati.it – Autore: Domenico Agasso
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