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Nasce l’8 Marzo 1495 a Montemor-o-Novo (Portogallo) da una famiglia povera ma molto religiosa. Trascorre una giovinezza innocente, piena di semplicità ma aveva forte vocazione al viaggiare. E così partì.
Ma cadde presto in estrema miseria; fu costretto a mettersi a servizio del conte d’Oropesa (Castiglia), dal quale fu arruolato nella fanteria.
Nella vita militare perdette l’innocenza e la semplicità della vita.
Nel 1536, mentre era in Ungheria a combattere contro í Turchi, la compagnia di Giovanni fu congedata ed egli, ritornato nell’Andalusia.
Finita la vita militare, finché ebbe soldi vagò per mezza Europa, giungendo fino in Africa a fare il bracciante e poi fece il venditore ambulante a Gibilterra.
Infine, nel 1537 si stabilì a Granada e aprì una piccola libreria. Avvertiva già da tempo una grande vocazione per Gesù nell’assistenza dei poveri e dei malati, ma fu allora che Giovanni mutò radicalmente indirizzo alla propria vita, in seguito a una predica di Giovanni d’Avila.
Attraversò una grande crisi di fede, distrusse la sua libreria, andò in giro per la città agitandosi e rotolandosi per terra e rivolgendo ai passanti la frase che sarebbe divenuta l’emblema della sua vita: «Fate (del) bene, fratelli, a voi stessi.»
Considerato pazzo, fu rinchiuso nell’Ospedale Reale di Granada, da dove uscì qualche mese dopo rasserenato e intenzionato ad assecondare la sua vocazione religiosa.
Avvertiva già da tempo una grande vocazione per Gesù nell’assistenza dei poveri e dei malati, ma fu allora che Giovanni mutò radicalmente indirizzo alla propria vita, in seguito a una predica di Giovanni d’Avila.
Dopo essersi posto sotto la guida di Giovanni d’Avila, si recò in pellegrinaggio al Monastero reale di Santa Maria de Guadalupe e, tornato a Granada, diede inizio alla sua opera di assistenza ai poveri, malati e bisognosi.
Nonostante le diffidenze iniziali, si unirono a lui altre persone, che si dedicarono completamente all’assistenza ai malati. Il suo modo di chiedere la carità era molto originale, infatti ripeteva sempre: “Fate del bene a voi stessi! Fate bene, fratelli!”.
Fondò a Granada il suo primo ospedale; organizzò l’assistenza secondo le esigenze di quelli che considerava i ‘suoi’ poveri.
L’Arcivescovo di Granada gli cambiò il nome in Giovanni di Dio.
Le opere a cui pose mano il Santo sono innumerevoli. Si impegnò anche nei confronti delle prostitute, aiutandole a reinserirsi nella società.
Favorito da Dio del dono dei miracoli, nell’incendio del suo ospedale poté salvare tutti i ricoverati, passando incolume attraverso le fiamme.
Muore l’8 Marzo 1550. Papa Alessandro VIII lo ha canonizzato nel 1690.
È patrono di infermieri, medici, ospedali, cardiopatici, librai, stampatori.
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