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Il Santo di oggi 9 Giugno 2019 Beata Anna Maria Taigi, Madre di famiglia

A Roma, beata Anna Maria Taigi, madre di famiglia, che, pur maltrattata da un marito violento, continuò a prendersi cura di lui e a provvedere all’educazione dei suoi sette figli. Senza mai trascurare la sollecitudine spirituale e materiale per i poveri e gli ammalati.

Beata Anna Maria Taigi

Etimologia: Anna = grazia, la benefica, dall’ebraico

«I sacerdoti secolari, i religiosi e le religiose votati alla vita attiva, ma anche alla vita interiore, partecipano allo stesso potere che le anime del chiostro hanno sul cuore di Dio. Ne sono esempi magnifici un padre Chevier, un don Bosco e […] la beata Anna Maria Taigi che, nelle sue funzioni di povera massaia, era un’apostola come lo era s. Benedetto Giuseppe Labre che schivava le vie battute». È uno dei passaggi della celebre opera «L’anima di ogni apostolato» (1907), dell’abate Jean-Baptiste Chautard (1858-1935), dedicati ad Anna Maria Giannetti Taigi (1769-1837), laica trinitaria e madre di sette figli, della quale ricorre oggi la festa liturgica.

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La vita

Anna Maria nasce a Siena il 29 maggio 1769. Visse la maggior parte della sua vita a Roma, da semplice madre di famiglia e domestica della famiglia Chigi.  Ricevette secondo quanto riportato dal celebre Abate trappista nella sua più importante opera, «livre de chevet» di decine di santi fra i quali Pio X, «singolari doni soprannaturali di sapienza, discernimento spirituale e di profezia, soprattutto sui gravi problemi religiosi e politici del tempo. A lei ricorsero vescovi, cardinali, papi e uomini di Stato per ricevere consigli».

Beatificata da Benedetto XV nel 1920, Anna Maria Taigi fu terziaria dell’Ordine della Santissima Trinità. Sotto la direzione spirituale di monsignor Raffaele Natali, allora segretario del maestro di camera di papa Pio VII (1800-1823), condusse una vita umile e di austera penitenza. Il prelato marchigiano visse ospite della beata Taigi per circa venti anni. Quindi, fu testimone oculare di numerosi fatti straordinari che ne intesserono la vita. Nell’archivio della Chiesa di San Carlo a Roma, tenuta dai Padri trinitari, sono conservati alcuni volumi che lo stesso Natali scrisse, in parte durante la permanenza in casa della Beata, in parte dopo la sua morte.

Nel 2005 una studiosa appartenente al laicato trinitario, Giovanna Cossu Merendino, ha raccolto questi scritti in un ponderoso volume intitolato «Le misericordie di Dio verso le sue creature: beata Anna Maria Giannetti Taigi» (Tipografia Vaticana, Città del Vaticano 2005, pp. 572).

Nell’introduzione rileva come «nel nostro tempo di crisi di valori, di divorzi, di aborti, di sperimentazioni su embrioni umani, di unioni irregolari, la figura di questa donna appare quanto mai attuale; la fedeltà, la forza con cui visse la sua non facile condizione familiare, rappresenta un esempio prezioso, un richiamo ai valori della famiglia, all’amore per le piccole cose, all’amore di Dio». Non a caso il convegno che l’Associazione San Giovanni de Matha dei laici trinitari d’Italia ha tenuto l’anno scorso a Roma, è stato proprio dedicato al tema «Le radici spirituali e culturali della crisi economica in atto».

Nella sua relazione la Cossu ha rilevato che, della carità che riceveva, la beata Taigi tratteneva soltanto l’indispensabile per le necessità della famiglia, perché «il resto lo distribuisce tra chi è più povero di lei e si umilia a chiedere lei stessa l’elemosina vedendo che non sono sufficienti le sue risorse per soccorrere i bisognosi». A 20 anni Anna Maria Giannetti aveva sposato Domenico Taigi, un servitore della famiglia Chigi, dal cui matrimonio nacquero ben sette figli.

Per far sì che la figura e l’opera della Beata siano conosciute e servire d’esempio per i laici e le madri di famiglia di oggi, la Cossu sottolinea anche che, questa straordinaria laica vissuta nella Roma dell’Ottocento, sia «la prima donna popolana che ha raggiunto la perfezione cristiana nella vita matrimoniale. Prima di lei molte donne hanno avuto gli onori degli altari, ma non erano sposate. Oppure erano vedove o religiose, regine o principesse. […] il marito della Beata guadagna appena 6 paoli al mese. La povertà non è un ostacolo per la loro felicità, perché non sono soli, il loro matrimonio è composto di tre persone: c’è Gesù con loro».

Beata Anna Maria Taigi

Mistica

Dio l’arricchì di molti doni carismatici; singolare fra tutti, quello di un sole luminoso, che per 47 anni brillò davanti al suo sguardo. Nel quale vedeva quanto accadeva nel mondo e lo stato delle anime in vita e in morte.

Morte e culto

Volò al paradiso il 9 giugno 1837. Fu beatificata il 30 maggio 1920. Il suo corpo si conserva a Roma, nella Basilica di San Crisogono nella Cappella a lei dedicata. Fonte santiebeati.it

Fonte: Vatican Insider – Autore: Giuseppe Brienza

Redazione Papaboys

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