Pacomio è stato un monaco cristiano egiziano, considerato il fondatore del monachesimo cenobitico. Elaborò la più antica “regola” per la vita comunitaria nota ad oggi ed è considerato il fondatore della prima abbazia, nel 320 circa, presso Tabennisi nella regione della Tebaide.
Emblema: Bastone pastorale
LEGGI: Oggi la Chiesa ricorda una grande santa. Ecco chi era
Quello che sappiamo di lui si ricava essenzialmente da Vita di Pacomio, una biografia che gli fu dedicata nel IV secolo.
Come ti converto uno che non crede? Con l’esempio di una carità viva. Prendete un giovanotto pagano, arruolato a forza nell’esercito imperiale e subito fatto prigioniero insieme a tutte le reclute. Pensate allo sconcerto, alla delusione e alla sofferenza dei giorni di prigionia. Insieme anche l’incertezza di quella che sarà la sua sorte. Immaginate l’incontro furtivo nella notte con alcuni uomini, che di nascosto vengono a confortarlo, sfamarlo e incoraggiarlo e che, insieme all’aiuto materiale, gli sussurrano parole di Cielo e dicono di fare tutto ciò in nome del “Dio dei cristiani”.
Il giovanotto ne resta così colpito ed ammirato da rivolgersi all’ancora ignoto “Dio dei cristiani”, promettendo di dedicare a lui tutta la sua vita se riuscirà a liberarsi da quelle catene. E quando ciò avviene, al giovanotto restando solo due cose da fare: imparare a credere in quel Dio che lo ha liberato e, poi, studiare il modo per sciogliere il suo voto.
Questa, in sintesi, l’origine dell’esperienza religiosa di San Pacomio, nato nell’Alto Egitto nel 287 e convertitosi al cristianesimo come abbiamo appena descritto.
Dopo il battesimo, la vita spirituale di Pacomio cerca modi per esprimersi: prima all’interno di una comunità cristiana di cui si mette a servizio, quasi a voler subito mettere in pratica l’insegnamento di carità che quegli sconosciuti cristiani gli avevano trasmesso in carcere.
Poi attraverso l’esperienza eremitica, cioè l’incontro con Dio nella solitudine del deserto, di cui il grande Antonio abate è stato maestro un secolo prima.
Pacomio, però, apre una strada nuova: all’imitazione di Gesù, solo nel deserto, in un rapporto esclusivo con il Padre e alle prese con le tentazioni del demonio, preferisce imitare Gesù che vive con i suoi discepoli ed insegna loro a pregare. Ecco nascere così attorno a lui un’interessante ed inedita esperienza di monachesimo. Parliamo del cenobitismo o vita comune. Qui la disciplina e l’autorità sostituiscono l’anarchia degli anacoreti. Quindi, non più e non solo la solitudine degli eremiti precedenti, con le astinenze, i digiuni e le penitenze corporali ma piuttosto, una comunità cristiana sul modello di quella fondata da Gesù con gli apostoli. Basata sulla comunione nella preghiera, nel lavoro, nel mangiare insieme e nel servizio reciproco.
Il documento su cui Pacomio vuole regolare la vita della comunità è la Sacra Scrittura, che i monaci imparano a memoria e recitano a bassa voce mentre svolgono il loro lavoro. Un contatto diretto con Dio attraverso il “sacramento della Parola”.
Pacomio muore il 14 maggio 346. Lasciando in eredità una decina di monasteri, di cui un paio anche femminili. Il luogo della sua sepoltura è sempre stato sconosciuto, perché un punto di morte aveva raccomandato al discepolo più fedele di seppellirlo in un posto segreto. Questo per evitare la venerazione dei suoi seguaci.
Fonte santiebeati.it – Autore: Gianpiero Pettiti
La potente orazione a San Giuseppe dormiente Anche Papa Francesco è molto devoto a San Giuseppe dormiente... Il Santo Padre…
Ogni Giorno Una Lode a Maria, 4 novembre 2024. Madonnina del Grappa, prega per noi Tu, o Madre dolce e…
Oggi la Chiesa ricorda San Carlo Borromeo: vescovo Carlo Borromeo, universalmente noto come San Carlo, è stato un cardinale e…
Oggi ricordiamo la figura di Beata Teresa Manganiello Teresa Manganiello è stata una terziaria francescana e considerata un personaggio chiave…
Papa Francesco ha ricordato, durante l’Angelus in Piazza San Pietro, che l’amore verso Dio e verso il prossimo rappresenta il…
Oggi ricordiamo Santa Silvia: madre di Gregorio Magno Silvia era una nobile donna romana, moglie del senatore Gordiano e madre…