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Domenico Savio nasce a Riva presso Chieri il 2 Aprile 1842. Era il secondo dei dieci figli del fabbro Carlo Savio e di Brigida Gaiato, una sarta. Un anno dopo la sua nascita, la famiglia si trasferì a Morialdo, frazione di Castelnuovo d’Asti, per ragioni di lavoro.
Nel 1848 Domenico cominciò le scuole elementari, avendo come insegnante don Giovanni Zucca, cappellano di Morialdo; l’anno successivo ricevette la sua Prima Comunione. Nel 1853 la sua famiglia si spostò nuovamente a Mondonio, sempre nel Comune di Castelnuovo d’Asti. Qui finì le elementari, allievo di don Cugliero. Nello stesso anno ricevette la Cresima.
Iniziò a frequentare l’oratorio dei Becchi, dove conobbe don Bosco che, intenzionato a farne un sacerdote Salesiano, ne fece un suo allievo nell’oratorio di Valdocco, a Torino.
Si distinse per l’assiduità ai sacramenti della penitenza e dell’Eucaristia e per la devozione all’Immacolata Concezione (il cui dogma fu proclamato da papa Pio IX nel 1854). L’8 giugno 1856 Domenico, insieme ad altri amici, fondò la Compagnia dell’Immacolata.
Nell’estate del 1856 scoppiò il colera, malattia a quel tempo incurabile. I colpiti dal male morivano abbandonati. Don Bosco pensò di radunare i suoi cinquecento ragazzi, invitando i più coraggiosi ad uscire con lui. Quarantaquattro, tra i ragazzi più grandi, si offrirono subito volontari. Tra di essi anche Domenico Savio. Ammalatosi anch’egli, dovette fare ritorno in famiglia a Mondonio, dove il 9 marzo 1857 morì fra le braccia dei genitori, consolando la madre con queste parole:
«Mamma non piangere, io vado in Paradiso.»
Nel giorno dell’onomastico di Don Bosco scrisse all’amico sacerdote un biglietto con cinque parole: “Mi aiuti a farmi santo”.
Allegria: ciò che ti turba e ti toglie la pace non piace al Signore. Caccialo via.
Impegno nei doveri di studio e di preghiera: attenzione a scuola, impegno nello studio, pregare volentieri quando sei invitato a farlo.
Fare del bene agli altri: aiuta i tuoi compagni quando ne hanno bisogno, anche se ti costa un po’ di disturbo e di fatica. La ricetta della santità è tutta qui.
A sette anni ricevette la Prima Comunione, per la quale scrisse alcune righe nelle quali riassumeva il suo progetto di vita:
Don Bosco ne redasse la Vita e nel 1933 la Santa Sede ne riconobbe le virtù eroiche. È stato proclamato beato il 5 marzo 1950 da papa Pio XII, che lo ha poi canonizzato il 12 giugno 1954.
La sua memoria è rappresentata artisticamente in tutte le chiese salesiane.
Fonte it.cathopedia.org
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