Il segretario generale del Sinodo dei vescovi a Nazareth. Famiglie di Terra santa

Per le famiglie cristiane di Terra santa la parola chiave è «speranza», nonostante la «complessa realtà» in cui si trovano a vivere, e il prossimo Sinodo dei vescovi proverà a dare loro risposte concrete. È quanto è emerso dal simposio — organizzato proprio in preparazione all’assemblea sinodale di ottobre — svoltosi sabato 7 febbraio, nella basilica dell’Annunciazione a Nazareth. A presiedere i lavori è stato il cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei vescovi, che ha presentato la relatio synodi fotografando anche questo «periodo inter-sinodale». Ai lavori hanno preso parte il patriarca latino di Gerusalemme, Fouad Twal, gli ordinari di Terra santa, parroci e famiglie, oltre ai docenti dello Studium Biblicum Franciscanum.

Riprendendo i contenuti dell’intervento di monsignor Maroun Lahham, vicario per la Giordania del patriarca latino di Gerusalemme, il cardinale Baldisseri ha riconosciuto «che la realtà delle famiglie cristiane in Terra santa si scontra con situazioni concrete che fanno emergere le difficoltà del contesto in cui esse sono inserite». E ha ricordato «alcune problematiche» che «influiscono, a volte fortemente, nella vita della famiglia: la situazione socio-politica e il problema della disoccupazione e dell’insicurezza; i matrimoni misti e quelli interreligiosi; l’emigrazione; l’influsso dei mass-media; il passaggio di fedeli ad altre Chiese, con la ricaduta sulla ricezione dei sacramenti dell’Eucaristia e della riconciliazione». Queste, ha fatto notare il porporato, «sono vere sfide per chi vive in questa terra». Ma «sono da aggiungere inoltre i problemi connessi con la lunghezza delle procedure nei processi canonici per i casi di nullità di matrimonio». E nellarelatio synodi

, ha precisato, si ritrovano «diversi temi» che il simposio ha messo in evidenza riguardo alla realtà particolare del Medio oriente.

Proprio la relatio, ha spiegato, «costituisce i lineamenta per l’assemblea ordinaria che si terrà a ottobre». In più «viene integrata dalle quarantasei domande che la Segreteria generale del Sinodo ha inviato» per «proseguire il cammino intrapreso nell’assemblea straordinaria mediante la riflessione e l’approfondimento delle tematiche emerse». Non va dimenticato, ha rilevato, che «l’esperienza vissuta durante l’assemblea straordinaria del Sinodo è stata un evento di grazia», come ha affermato anche il Papa. Dunque «la relatio

è il punto di arrivo del lavoro svolto: raccoglie ed esprime le riflessioni presentate in aula e negli incontri dei circoli minori linguistici».

Presentando nei dettagli struttura e contenuti del documento, il cardinale Baldisseri ha spiegato come, in questo modo, il Sinodo abbia «voluto innanzitutto rivolgersi a tutte le famiglie del mondo, con le loro gioie, le loro fatiche, le loro speranze». Infatti «i padri sinodali hanno avvertito il dovere di ringraziare il Signore per la generosa fedeltà con cui tante famiglie cristiane rispondono alla loro vocazione e missione. Lo fanno con gioia e con fede anche quando il cammino familiare le pone dinanzi a ostacoli, incomprensioni e sofferenze».

L’analisi dettagliata e approfondita della relatio proposta dal cardinale Baldisseri è base di studio per questo «periodo inter-sinodale». Rifacendosi alle parole di Papa Francesco, il porporato ha sollecitato tutti a sfruttare i prossimi mesi «per maturare, con vero discernimento spirituale, le idee proposte e trovare soluzioni concrete a tante difficoltà e alle innumerevoli sfide che le famiglie devono affrontare; a dare risposte ai tanti scoraggiamenti che circondano e soffocano le famiglie». E proprio «per favorire la riflessione» della Chiesa che è in Terra santa, il cardinale ha concluso il suo intervento riproponendo «la domanda iniziale, che riguarda tutte le sezioni del documento: la descrizione della realtà della famiglia presente nella relatio synodicorrisponde a quanto si rileva nella Chiesa e nella società di oggi? Quali aspetti mancanti si possono integrare?».

La visita del cardinale Baldisseri a Nazareth, iniziata venerdì 6 con l’inaugurazione del centro di accoglienza Casa Nova, si conclude domenica con la messa e l’ordinazione di un sacerdote e due diaconi della Custodia di Terra santa.

L’Osservatore Romano, 8 febbraio 2015

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