“Cari figli, vi esorto ad invitare tutti alla preghiera del Rosario. Col Rosario vincerete tutti gli ostacoli che satana in questo momento vuole procurare alla Chiesa cattolica.Voi tutti Sacerdoti, recitate il Rosario, date spazio al Rosario. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!” (25 giugno 1985).
“Cari giovani! Tutto quello che il mondo di oggi vi offre è illusione, passa. Proprio per questo potete comprendere che satana vuole, con la sua presenza, distruggere voi e le vostre famiglie. Cari figli, questo è il tempo delle grandi grazie. Desidero che rinnoviate i miei messaggi e che li viviate col cuore. Siate portatori della mia pace e pregate per la pace nel mondo. Vi chiedo di pregare innanzitutto per la pace nei vostri cuori e nelle vostre famiglie e poi per la pace nel mondo. Cari giovani, satana è forte e farà di tutto per disturbarvi ostacolandovi in tutte le vostre iniziative. Aumentate quindi le vostre preghiere perché ne avete particolarmente bisogno in questi ultimi tempi. La migliore arma da impiegare contro satana è il Rosario” (1 agosto 1990 ).
Leggiamo una storia di esorcismo che ha visto la liberazione di due innocenti creature, Teobaldo e Giuseppe Burner, dovuta alla potenza della Grande Signora, la Vergine Maria.
«Uno degli esorcismi più famosi è quello che liberò dal demonio i due fratelli Burner, Teobaldo di 10 anni e Giuseppe di 8. Abitavano a Illfurt, un villaggio dell’Alsazia. Non si contano i fenomeni strani legati a loro.
Coricati sul dorso, si voltavano e rivoltavano per ore, con la velocità di una trottola e senza poi sentire stanchezza. Parlavano molte lingue e dialetti, preannunciavano eventi futuri, annunciavano fatti lontani. Talvolta, il loro corpo si gonfiava in maniera smisurata, per cui diventavano furiosi.
Se qualcuno avvicinava loro un oggetto sacro (un Crocifisso, una medaglietta, una Corona del Rosario), si arrabbiavano da forsennati. In compenso, pronunciando vicino a loro i Nomi di Gesù e di Maria, tremavano come foglie al vento.
Durante un esorcismo fu chiesto loro:
– “Che cosa odiate di più dei Cristiani, voi demoni?”.
– “La devozione alla Grande Signora”, fu la risposta.
– ”E che cosa vi fa più paura, nelle case dei Cristiani?”
– ”L’immagine della Grande Signora”.
– “Contro chi non potete fare nulla di male?”
– ”Contro i devoti della Grande Signora che invocano il suo Nome”.
Il Vescovo di Strasburgo, Mons. Raess, al corrente dei fatti, rimaneva incredulo e lasciò passare cinque anni prima di autorizzare gli esorcismi su queste creature. Il primo fu fatto a Teobaldo. Portato a forza in una Cappella e tenuto fermo da tre uomini, si dimenava come un forsennato. L’esorcista, Padre Souquat, recitò le preghiere prescritte e poi iniziò l’interrogatorio.
– “Ti ordino in Nome di Dio, dimmi chi sei!”.
– ”Che te ne importa, cornacchia?”, fu la risposta poco elegante del diavolo, che aggiunse: ”Lo dirò a chi vorrò!”.
L’esorcismo continuava: ”Ti ordino, satana, esci da questa creatura!”.
– ”Non posso; la mia ora non è ancora giunta”.
Dopo tre ore, l’esorcista, madido di sudore, interruppe e rinviò il seguito dell’esorcismo al giorno dopo. Terminate le preghiere del Rituale, riprese l’interrogatorio:
– “Ti ordino, in Nome della Chiesa Cattolica, in Nome di Dio e nel mio nome di Ministro di Dio: dimmi quanti siete!”.
– ”Cosa te ne importa, ignobile zucchetto!”.
– ”Ritorna all’inferno, dove il tuo posto è sempre pronto…”.
– ”La mia ora non è venuta. Non me ne vado!”.
Il Padre Souquat prese in mano una statuetta della SS. Vergine e ricominciò a ordinare al diavolo:
– “Allontanati, spirito immondo, dalla vista dell’Immacolata! Parti al più presto”.
Il demonio gettò allora un grido e poi gemette:
“Adesso sono costretto a cedere”.
Il fanciullo si contorse come un serpente e poi cadde a terra come morto. Il demonio era fuggito. Senza difficoltà il povero bambino si risvegliò e si guardò attorno. La madre piangeva commossa e accompagnò a casa il figliolo liberato.
Poi fu la volta di Giuseppe. Fissato il giorno, si procedette all’esorcismo.
Durante la Messa il fanciullo gridò: “Io non partirò!”.
Si ripeterono più volte le formule di esorcismo, per circa tre ore. Alla fine l’esorcista esclamò: “In Nome di Maria Vergine Immacolata, ti ordino di abbandonare questo fanciullo!”.
Dopo alcune convulsioni, il piccolo Giuseppe si calmò; per un po’ rimase immobile, poi, come svegliandosi dal sonno, si dimostrò sbalordito di trovarsi in quel luogo e con quelle persone. La commozione e la gioia dei presenti si può ben immaginare.
Si volle che questi fatti straordinari venissero ricordati. A Illfurt, in un giardino di fronte alla casa dei Burner, è stata innalzata sopra una colonna di granito una statua dell’Immacolata in bronzo dorato, alta 10 metri. Alla sua base un’iscrizione recita: “A perpetuo ricordo della liberazione dei due fanciulli indemoniati Teobaldo e Giuseppe Burner, dovuta all’intercessione della Beata Vergine Immacolata, nell’anno del Signore 1869”».
Oltre alle Ave Maria che dobbiamo recitare se vogliamo la protezione della Madonna, soprattutto se La consideriamo come vera Madre, possiamo ripetere tantissime volte nella giornata il Santissimo Nome di Maria
come ringraziamento,
come richiesta di aiuto,
come liberazione dalle tentazioni
e dalle vessazioni diaboliche,
come intercessione per i familiari
e per quanti ci chiedono preghiere.
Ripetiamolo moltissime volte nella giornata il Nome di Maria Santissima per tutti noi, in unione di preghiera, con amore e perdono verso chi ci ha fatto del male.
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