Il titolo non è sbagliato. Non voglio parlare della Madonna del sorriso o del suo santuario, voglio parlare proprio del sorriso di Maria. Tanta iconografia ci racconta di una Madonna seria, col Bimbo in braccio che a volte tiene in mano gli strumenti della sua crocifissione. Tanta iconografia ci racconta di una Madonna che guarda pensosa, che guarda lontano.
Oggi voglio far scendere le statue di Maria dal loro piedistallo, voglio staccare le immagini serie dalle cornici dorate. Voglio guardare da vicino, accanto a me, questa donna che è stata per trent’anni in giro per il mondo con suo figlio, uomo accanto a lei e con lei. Voglio guardarla mentre sorride a Giuseppe guardando fuori dalla porta della loro casa o va nei campi a portare una borraccia d’acqua allo sposo e al figlio che lavorano sudati; o che tiene aperta la porta di casa perché il viandante possa fermarsi all’ombra a rifocillarsi e a riprendersi. Voglio conoscere mia mamma e ho bisogno che mi stia vicino, alla luce del giorno e non a quella delle candele.
Cosa è un sorriso? Dai tempi di Adamo è lo stupore dell’uomo di fronte alla donna, e si chiama Eva. Dai tempi del peccato originale è lo stupore di Dio di fronte alla creazione, e si chiama Maria. Quando sorridiamo la bocca si apre un po’ e gli occhi si chiudono un po’, come quando vuoi mettere a fuoco una cosa che ti interessa e che vuoi vedere bene. Come quando c’è troppa luce per guardare tutto insieme e hai bisogno di un velo per poter godere di tutto quel vedere perché hai bisogno di gustarlo poco a poco come il buon vino. A Maria interesso, mi vuole vedere bene, mi vuole conoscere come il primo dei sommelier, quello di Cana.
Spesso vedo Maria piena di luce. Ne ha intorno a sé, sul viso, dagli occhi, dalla bocca, dalle mani. Una luce non solo sua ma che dona a me, che diventa nostra. Il manto di Maria è la sua luce e lì si sta caldi, sicuri, aggrappati. È una luce che non spoglia ma custodisce.
Il sorriso di Maria è porta e finestra, apertura per vedere Dio e perché Dio veda me. Non sono un mistico e non ho le apparizioni. È quello che riconosco nella mia vita, nella mia vita quotidiana. Quel sorriso mi attraversa e vedo che prolunga nel tempo ciò che le tre Persone divine hanno esclamato a Maria da tutta l’eternità. Mio sogno eterno. Amore di creazione. Amore di salvezza. Amore di redenzione. Amore che contemplo e formo con i tratti di ogni virtù. Amore di bellezza che contempla. Amore di attesa. Amore di obbedienza. Amore di umiltà e mitezza. Amore di dolore. Amore di gioia. Amore di luce. Amore di gloria. Amore di pace. Terra feconda che ho plasmato con le mie dita.
Grembo che mi accoglie. Seno che mi nutre. Specchio, fonte e mare della Mia Misericordia.
Di Don Mauro Leonardi
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