Dopo lʼidentificazione, il trasferimento nellʼhot-spot di Messina in attesa della distribuzione tra Chiesa Italiana, Albania e Irlanda
A cinque giorni dall’attracco al porto di Catania, sono sbarcati nella notte i 137 migranti a bordo di nave Diciotti. Dopo l’identificazione, il trasferimento nell’hot-spot di Messina in attesa della distribuzione tra Chiesa Italiana, un centinaio, Albania e Irlanda, una ventina ciascuno. Ad annunciare la svolta era stato il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che però avverte: “La prossima nave può fare marcia indietro e tornare”.
SALVINI INDAGATO DALLA PROCURA DI AGRIGENTO
La Procura di Agrigento, che indaga sul caso della nave Diciotti della guardia costiera, “al termine dell’attività istruttoria compiuta a Roma”, ha deciso di iscrivere sul registro degli indagati due nomi. Si tratta, fanno sapere i magistrati in una nota, di “un ministro (Salvini, ndr) e un capo di gabinetto”: gli atti sono stati già trasmessi “alla competente Procura di Palermo per il successivo inoltro al tribunale dei ministri del capoluogo”.
“C’è un popolo – ha proseguito Salvini – che è stufo di essere servo: bloccare l’immigrazione clandestina non è un diritto ma un dovere di un ministro; abbiamo fatto e speso anche troppo. Lo dico soprattutto al popolo della Rete: per fortuna che esiste, non possono imbavagliare nessuno”.
Il ministro dell’Interno ha quindi confermato che, come annunciato dal collega Moavero, 20 dei migranti andranno “in Albania, il governo albanese si è dimostrato migliore di quello francese. E io dico grazie agli albanesi e vergogna ai francesi”. La restante parte dei profughi “andrà in uno-due altri Paesi, ma la maggioranza, e ci ho lavorato personalmente mentre gli altri insultavano, sarà ospitata a cura dei vescovi della Chiesa italiana”.
Una soluzione confermata dalla Cei, che ha fatto sapere che la Chiesa italiana “garantirà l’accoglienza ad un centinaio di migranti della nave Diciotti. L’accordo con il Viminale è stato raggiunto per porre fine alle sofferenze di queste persone in mare da giorni”. L’Irlanda, invece, attraverso un tweet del suo ministro degli Esteri, ha fatto sapere che “accetterà 20-25 migranti della Diciotti. La solidarieta’ europea è importante e questa è la cosa giusta da fare”.
Lo sbarco dei 137 migranti ancora a bordo della Diciotti è quindi iniziato poco dopo la mezzanotte di domenica: i primi a scendere sono stati 12 giovanissimi, presi in consegna da personale della Croce Rossa. Prima dell’annuncio di Salvini, l’ufficio di Sanità marittima di Catania aveva ordinato lo sbarco immediato di 11 donne e sei uomini, di cui due con sospetta tubercolosi. Delle undici eritree, quattro avevano però scelto di rimanere sull’imbarcazione con i propri familiari.
Le 11 donne violentate in Libia – Sono state violentate in Libia le undici donne eritree segnalate per l’evacuazione medica. I medici hanno accertato i segni delle violenze subite nei centri dei trafficanti di esseri umani e disposto il ricovero delle vittime nell’ospedale Garibaldi di Catania. Dei sei uomini sbarcati, invece, due saranno ricoverati per una sospetta tubercolosi, gli altri per una polmonite.
Scontri tra manifestanti e polizia: ferito un agente – Nella serata di sabato alcune centinaia di manifestanti hanno protestato davanti alle forze dell’ordine schierate a protezione del molo dove è ormeggiata la Diciotti. I dimostranti, che chiedono di far sbarcare i migranti ancora a bordo, hanno tentato di sfondare il cordone delle forze dell’ordine e si sono scontrati con gli agenti: un poliziotto e tre manifestanti (due ragazzi e una ragazza) sono rimasti feriti nei tafferugli.