Il testamento di San Giovanni Paolo II
Il documento scritto da Giovanni Paolo II è stato reso pubblico il 7 aprile 2005
Il testamento scritto da Giovanni Paolo II è un documento, in lingua polacca, composto in periodi di tempo successivi.
È stato letto prima al Collegio dei Cardinali dal camerlengo Eduardo Martínez Somalo e dal decano del collegio cardinalizio Joseph Ratzinger (che divenne papa Benedetto XVI il 19 aprile 2005), prima del funerale di papa Giovanni Paolo II.
Riportiamo un piccolo estratto:
«Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà» (cfr Mt 24, 42) — queste parole mi ricordano l’ultima chiamata, che avverrà nel momento in cui il Signore vorrà. Desidero seguirLo e desidero che tutto ciò che fa parte della mia vita terrena mi prepari a questo momento.
Non so quando esso verrà, ma come tutto, anche questo momento depongo nelle mani della Madre del mio Maestro: Totus Tuus.
Nelle stesse mani materne lascio tutto e Tutti coloro con i quali mi ha collegato la mia vita e la mia vocazione.
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In queste Mani lascio soprattutto la Chiesa, e anche la mia Nazione e tutta l’umanità.
Ringrazio tutti. A tutti chiedo perdono.
Chiedo anche la preghiera, affinché la Misericordia di Dio si mostri più grande della mia debolezza e indegnità.
Non lascio dietro di me alcuna proprietà di cui sia necessario disporre. Quanto alle cose di uso quotidiano che mi servivano, chiedo di distribuirle come apparirà opportuno.
La sofferenza di Karol Wojtyla
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