Categorie: Verbum Domini

Vangelo (10 Giugno) Questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri.

Mc 12,38-44
Questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri.

In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».

Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo.

Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri.

Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».

Vita morale e vita veritativa di un uomo sono una cosa sola, perché sono l’una il frutto e l’altra l’albero. Se la vita morale è inesistente anche l’altra vita, quella veritativa è inesistente. Senza morale mai vi potrà essere verità nell’uomo, perché la verità dell’uomo è la sua altissima moralità. Gesù è vero Maestro degli uomini perché la sua vita morale è semplicemente purissima santità in ogni sua azione. È dalla santità della sua persona che sgorga la santità del suo insegnamento. 

Se la santità di una persona è vera, anche il suo insegnamento è vero. Se la santità invece è inesistente dalla sua vita, anche la verità è inesistente. Ma – si dice spesso – è un grande luminare della teologia, della filosofia, della scienza, della tecnologia, dell’arte, dello sport, può essere luminare di ogni cosa, ma non certo della verità di Dio. Uno può anche conoscere il greco come fosse lo stesso Aristotele, Platone, Saffo, Omero o altri, può altresì conoscere l’ebraico come l’autore del Libro di Giobbe e del Libro di Isaia, ma se la sua vita morale non è santa, nulla potrà conoscere della verità di Dio. Conoscerà il greco classico e l’ebraico, ma non la lingua di Dio.



La lingua di Dio è lo Spirito Santo. Dio parla la sua lingua che è purissima verità solo per mezzo del suo Santo Spirito. Chi è nello Spirito di Dio, conosce Dio, parla la verità di Dio. Chi non è nello Spirito di Dio, mai potrà conoscere il Signore. Anche se conoscesse a memoria la Scrittura nella sua lingua originale, anche se possedesse tutte le regole dell’ermeneutica e dell’esegesi, nulla conoscerebbe della lingua del Signore. Gli manca la moralità e la santità della sua vita. Senza moralità si è parlatori falsi di Dio, si è falsi e vani suoi predicatori. Si può dire anche la Parola di Dio, ma non la verità di Dio contenuta in essa. La parola è della Scrittura. La verità è dello Spirito.

Gli scribi del tempo di Gesù vivono una moralità inventata dalla loro penna e dal loro pensiero. Non conoscono Dio e di conseguenza mai potranno imitare la sua santità. Tutta la lettura che essi fanno della parola della Scrittura è falsa. Basta leggere quanto Gesù dice di essi nei Vangeli e si possiede una visione chiara del loro stato morale. Divorare le case delle vedove è immorale. Pregare a lungo per farsi vedere, è immorale. Vivere per passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi posti nelle sinagoghe e nei banchetti, è immorale. Se la vita è immorale, il cuore è immorale. In un cuore immorale non abita lo Spirito di Dio. Della Scrittura possiedono l’involucro della parola, ma non la sua verità. Questa è data sempre dallo Spirito Santo.



Di certo non è santità avere molto e dare a Dio, al suo tesoro o alle opere di carità qualche spicciolo. Questa bassissima moralità attesta che si ha una bassissima conoscenza del Dio che è tre volte santo, cioè carità eterna ed infinita. Santità bella è invece quella della vedova povera. Questa aveva solo due spiccioli e due spiccioli versa nel tesoro del tempio. Al Dio che dona tutto essa dona tutto sapendo che tutto avrebbe ricevuto nuovamente dal suo Dio. In lei vita morale e vita di verità sono altissime. Questa donna è vera maestra. Lei può insegnare al mondo intero chi è il suo Dio. Forse è incapace di farlo attraverso la lettera della Scrittura, lo sa fare al meglio però attraverso la lettera dello Spirito Santo che è tutta scritta nel suo cuore.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci una vita morale altissima.



Commento del Movimento Apostolico

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