Categorie: Verbum Domini

Vangelo (10 Settembre): Se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello

Mt 18,15-20
Se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano. In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo. In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».

Due regole essenziali per la costruzione santa della comunità sono l’ammonizione dei peccatori e la creazione di un cuor solo e di un’anima sola, con uno spirito che riesce a divenire con gli altri spiriti un solo intento, un solo pensiero, una sola volontà: intento, pensiero, volontà di Cristo Gesù in ciascun membro della comunità. Questa comunione è essenziale per la vita della comunità. Senza comunione vi è disgregazione ed ognuno alla fine cammina per suo conto. È Chiesa fuori Chiesa, è vita senza la vita che viene da Gesù Signore. È una vita che ben presto si trasformerà in cancrena per il corpo. San Paolo così esorta i Cristiani della comunità di Corinto.

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Vi esorto pertanto, fratelli, per il nome del Signore nostro Gesù Cristo, a essere tutti unanimi nel parlare, perché non vi siano divisioni tra voi, ma siate in perfetta unione di pensiero e di sentire. Infatti a vostro riguardo, fratelli, mi è stato segnalato dai familiari di Cloe che tra voi vi sono discordie. Mi riferisco al fatto che ciascuno di voi dice: «Io sono di Paolo», «Io invece sono di Apollo», «Io invece di Cefa», «E io di Cristo». È forse diviso il Cristo? Paolo è stato forse crocifisso per voi? O siete stati battezzati nel nome di Paolo? Ringrazio Dio di non avere battezzato nessuno di voi, eccetto Crispo e Gaio, perché nessuno possa dire che siete stati battezzati nel mio nome. Ho battezzato, è vero, anche la famiglia di Stefanàs, ma degli altri non so se io abbia battezzato qualcuno. Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma ad annunciare il Vangelo, non con sapienza di parola, perché non venga resa vana la croce di Cristo. La parola della croce infatti è stoltezza per quelli che si perdono, ma per quelli che si salvano, ossia per noi, è potenza di Dio. Sta scritto infatti: Distruggerò la sapienza dei sapienti e annullerò l’intelligenza degli intelligenti. Dov’è il sapiente? Dov’è il dotto? Dov’è il sottile ragionatore di questo mondo? Dio non ha forse dimostrato stolta la sapienza del mondo? Poiché infatti, nel disegno sapiente di Dio, il mondo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto a Dio salvare i credenti con la stoltezza della predicazione. Mentre i Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza, noi invece annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio. Infatti ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini (1Cor 1,10-25). 



Senza comunione di intenti ogni pastorale naufraga sugli scogli della superbia del cuore e della mente. Nella superbia Dio si ritira e l’uomo è abbandonato solo a se stesso. È il disastro personale, ma anche comunitario. Dio invece è sempre con gli umili. Ad essi mai nega la sua grazia. Il Corpo di Cristo è santo. Santo esso va sempre custodito. Quando un fratello insudicia il Corpo Santo di Cristo, lo macchia con il suo peccato, lo avvelena con le sue trasgressioni e non vuole ritornare da se stesso nella santità e verità, è giusto che egli venga ammonito con saggezza, carità, discrezione, ma anche con energia, fermezza, fortezza di Spirito Santo. 

Prima si ammonisce nel silenzio, con grande discrezione, a tu per tu. Se il peccatore non ascolta e persevera nel suo peccato, si è obbligati ad ammonirlo dinanzi a due testimoni. È questa una vera ammonizione giudiziale. Si portano due testimoni per significare al peccatore la gravità del suo stato. Il Corpo di Cristo da Lui non è rispettato nella sua santità. Se non ascolta neanche questa volta, è giusto informare coloro che nella Chiesa esercitano il potere, perché si prenda una decisione se, con giustizia, richiesta dal Corpo di Gesù Signore. Se neanche ascolta la Chiesa, allora è giusto che il peccatore sia considerato come un pagano. Uno che è fuori del Corpo.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci vero Corpo di Cristo.



Commento del Movimento Apostolico

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