La regina del Sud si alzerà contro questa generazione.
In quel tempo, alcuni scribi e farisei dissero a Gesù: «Maestro, da te vogliamo vedere un segno». Ed egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra. Nel giorno del giudizio, quelli di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona! Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro questa generazione e la condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone!».
Salomone dalla Scrittura è presentato come la persona più sapiente della terra. Non era però sapiente per studio, ma per dono di Dio. Il Signore gli aveva fatto dono della sua sapienza quasi “in modo eccessivo”, al di là dell’umanamente pensabile.
Il re andò a Gàbaon per offrirvi sacrifici, perché ivi sorgeva l’altura più grande. Su quell’altare Salomone offrì mille olocausti. A Gàbaon il Signore apparve a Salomone in sogno durante la notte. Dio disse: «Chiedimi ciò che vuoi che io ti conceda». Salomone disse: «Tu hai trattato il tuo servo Davide, mio padre, con grande amore, perché egli aveva camminato davanti a te con fedeltà, con giustizia e con cuore retto verso di te.
Tu gli hai conservato questo grande amore e gli hai dato un figlio che siede sul suo trono, come avviene oggi. Ora, Signore, mio Dio, tu hai fatto regnare il tuo servo al posto di Davide, mio padre. Ebbene io sono solo un ragazzo; non so come regolarmi. Il tuo servo è in mezzo al tuo popolo che hai scelto, popolo numeroso che per quantità non si può calcolare né contare. Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male; infatti chi può governare questo tuo popolo così numeroso?». Piacque agli occhi del Signore che Salomone avesse domandato questa cosa. Dio gli disse: «Poiché hai domandato questa cosa e non hai domandato per te molti giorni, né hai domandato per te ricchezza, né hai domandato la vita dei tuoi nemici, ma hai domandato per te il discernimento nel giudicare, ecco, faccio secondo le tue parole. Ti concedo un cuore saggio e intelligente: uno come te non ci fu prima di te né sorgerà dopo di te. Ti concedo anche quanto non hai domandato, cioè ricchezza e gloria, come a nessun altro fra i re, per tutta la tua vita. Se poi camminerai nelle mie vie osservando le mie leggi e i miei comandi, come ha fatto Davide, tuo padre, prolungherò anche la tua vita». Salomone si svegliò; ecco, era stato un sogno. Andò a Gerusalemme; stette davanti all’arca dell’alleanza del Signore, offrì olocausti, compì sacrifici di comunione e diede un banchetto per tutti i suoi servi (1Re 3,4-15).
Questa ricchezza di sapienza non lo salvò, perché lui di essa ne fece un fine a se stesso. La vera sapienza deve condurre invece non all’investigazione delle cose della terra, ma deve essere indirizzata solo per una sempre più grande conoscenza di Dio. Una sapienza usata per le cose della terra alla fine si trasforma in stoltezza e Salomone alla sera della vita divenne stolto. Si fece idolatra. Abbandonò il suo Dio che lo aveva reso celebre su tutta la terra, ricolmandolo di grandissima fama e lode.
Gesù è più grande di Salomone perché è la Sapienza Eterna del Padre, del Padre Lui è la Luce e la Vita, la Verità e la Grazia, la Conoscenza e l’Intelligenza. Del Padre è anche la Salvezza, la Redenzione, la Giustificazione, il Sacramento eterno. Gesù ha trasformato la sua Sapienza creata e l’altra Sapienza quella Increata, facendola divenire olocausto e sacrificio d’amore per il Padre suo. A questo serve la sapienza: a far sì che tutta la nostra vita diventi un’offerta consumata sull’altare dell’amore di Dio.
Dinanzi ad una sapienza così alta, che è il segno dei segni, farisei e scribi chiedono un segno a Gesù. Vi è segno più alto della sapienza che si fa ogni giorno sacrificio d’amore, olocausto di servizio? È somma stoltezza chiedere alla sapienza un segno. Gesù non lo dona, perché non veniva chiesto per aprirsi all’accoglienza della sapienza, bensì per trovare ancora una volta motivi di accusa al fine di toglierlo di mezzo. Gesù però il segno lo dona: la sua morte, la sua sepoltura, la sua gloriosa risurrezione.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci saggi in Cristo Gesù.
Commento del Movimento Apostolico
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