Verbum Domini

Vangelo (6 Ottobre) Chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato

Lc 10,13-16
Chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato

In quel tempo, Gesù disse: «Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi. E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato».

Chi ascolta voi ascolta me

Gesù vuole che tra i suoi discepoli e Lui vi sia la stessa comunione, “identità di volontà e di Parola”, che regna tra Lui e il Padre. Come la Parola del Padre è Parola di Cristo, così la Parola di Cristo dovrà essere Parola dei suoi discepoli. Una sola Parola: Cristo e il Padre. Una sola Parola: i discepoli e Cristo. Questa comunione e identità dovrà essere ogni giorno costruita, mai dovrà essere pensata già avvenuta in modo permanente. La tentazione sempre spingerà i discepoli a rompere la comunione e l’identità con Cristo e presentarsi al mondo con una loro parola detta però in nome di Cristo Signore. Quando questo avviene siamo nella falsa profezia, perché pur spacciandoci per ministri e missionari di Gesù, agiamo in nome nostro e per conto nostro. Nulla è più disastroso e avvilente per il mondo della falsa profezia.

Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell’uomo, profetizza contro i profeti d’Israele, profetizza e di’ a coloro che profetizzano secondo i propri desideri: Udite la parola del Signore: Così dice il Signore Dio: Guai ai profeti stolti, che seguono il loro spirito senza avere avuto visioni. Come volpi fra le macerie, tali sono i tuoi profeti, Israele. Voi non siete saliti sulle brecce e non avete costruito alcun baluardo in difesa della casa d’Israele, perché potessero resistere al combattimento nel giorno del Signore. Hanno avuto visioni false, vaticini menzogneri coloro che dicono: “Oracolo del Signore”, mentre il Signore non li ha inviati. Eppure confidano che si avveri la loro parola! Non avete forse avuto una falsa visione e preannunciato vaticini bugiardi, quando dite: “Oracolo del Signore”, mentre io non vi ho parlato? Voi mi avete disonorato presso il mio popolo per qualche manciata d’orzo e per un tozzo di pane, facendo morire chi non doveva morire e facendo vivere chi non doveva vivere, ingannando il mio popolo che crede alle menzogne. Voi infatti avete rattristato con menzogne il cuore del giusto, mentre io non l’avevo rattristato, e avete rafforzato il malvagio perché non desistesse dalla sua vita malvagia e vivesse. Per questo non avrete più visioni false né più spaccerete vaticini: libererò il mio popolo dalle vostre mani e saprete che io sono il Signore» (Cfr. Ez 13,1-23).

Ogni discepolo, missionario, ministro è chiamato ad avere la stessa coscienza di Gesù. Ognuno che parla o predica in suo nome dovrebbe attestare ad ogni uomo quanto Gesù attesta in Gerusalemme, come sigillo a quanto da Lui fatto e insegnato.


Gesù allora esclamò: «Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre. Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo. Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me» (Gv 12,44-50).

Dinanzi a Dio e agli uomini ogni discepolo di Gesù è chiamato a confessare questa comunione e identità di Parola. La mia Parola è Parola di Cristo Signore. Questa coscienza mai dovrà venire meno. Ogni uomo ha il diritto di sapere che quanto il ministro o il missionario o il cristiano dice è pura Parola del suo signore. Quando la Parola non è fuoco che divora anima e spirito e corpo, la parola dell’uomo prende il sopravvento e uccide la Parola di Dio in noi. È questo il motivo della mancata predicazione del Vangelo. La sostituzione della Parola da annunziare, che è la sola che porta salvezza, con alcuni miseri principi di morale, attesta la morte di essa in noi.



Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci la vera Parola di Gesù.

Commento a cura del Movimento Apostolico

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