Chi è il mio prossimo?
In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai». Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».
Nell’Antico Testamento i due comandamenti della carità erano essenza dell’alleanza stipulata tra Dio e il suo popolo. L’ascolto del Signore era a fondamento della vita di Israele. Nella fedeltà all’alleanza Dio proteggeva, benediceva, salvava, custodiva, mandava la pioggia a suo tempo, faceva prosperare i figli di Abramo. Chi si poneva fuori di questi due comandamenti, è come se fosse uscito dalla legge del patto.
Se tu obbedirai fedelmente alla voce del Signore, tuo Dio, preoccupandoti di mettere in pratica tutti i suoi comandi che io ti prescrivo, il Signore, tuo Dio, ti metterà al di sopra di tutte le nazioni della terra. Sarai benedetto nella città e benedetto nella campagna. Benedetto sarà il frutto del tuo grembo, il frutto del tuo suolo e il frutto del tuo bestiame, sia i parti delle tue vacche sia i nati delle tue pecore. Benedette saranno la tua cesta e la tua madia. Sarai benedetto quando entri e benedetto quando esci. Il Signore farà soccombere davanti a te i tuoi nemici, che insorgeranno contro di te: per una sola via verranno contro di te e per sette vie fuggiranno davanti a te. Il Signore ordinerà alla benedizione di essere con te nei tuoi granai e in tutto ciò a cui metterai mano. Ti benedirà nella terra che il Signore, tuo Dio, sta per darti. Il Signore ti renderà popolo a lui consacrato, come ti ha giurato, se osserverai i comandi del Signore, tuo Dio, e camminerai nelle sue vie. Tutti i popoli della terra vedranno che il nome del Signore è stato invocato su di te e ti temeranno. Il Signore, tuo Dio, ti concederà abbondanza di beni, quanto al frutto del tuo grembo, al frutto del tuo bestiame e al frutto del tuo suolo, nel paese che il Signore ha giurato ai tuoi padri di darti. Il Signore aprirà per te il suo benefico tesoro, il cielo, per dare alla tua terra la pioggia a suo tempo e per benedire tutto il lavoro delle tue mani: presterai a molte nazioni, mentre tu non domanderai prestiti. Il Signore ti metterà in testa e non in coda e sarai sempre in alto e mai in basso, se obbedirai ai comandi del Signore, tuo Dio, che oggi io ti prescrivo, perché tu li osservi e li metta in pratica, e se non devierai né a destra né a sinistra da alcuna delle cose che oggi vi comando, per seguire altri dèi e servirli (Dt 28,1-14).
Sull’amore incondizionato verso Dio, il dottore della Legge non ha alcun dubbio. Non sa però chi debba essere considerato suo prossimo. Chi è prossimo per l’uomo? Gesù non lascia dubbi: tutti devono essere prossimo per l’uomo. Amici e nemici, peccatori e santi, sacerdoti, leviti, dotti, semplici, uomini, donne. Non si chiede alcun passaporto, alcuna carta di identità, nessun documento di battesimo. Neanche chi è sacerdote o levita può mettere in vista il suo tesserino per attestare la sua dispensa dal servire.
Dinanzi ad un uomo da servire, si ferma ogni altra legge, ogni altro ministero. Prima viene l’uomo che è nel grave bisogno, poi Dio nei doveri religiosi, non nell’amore. Nel Vangelo secondo Giovanni, nel Cenacolo Gesù non istituisce l’eucaristia, lava i piedi ai suoi discepoli. Dona il comandamento dell’amore vicendevole, senza il quale mai vi potrà essere amore vero verso Dio, il quale per amare l’uomo consegnò il suo Figlio Unigenito alla morte di croce, per la sua salvezza, per liberarlo dalle ferite inferte dai briganti e dai ladroni. Dinanzi ad un uomo da amare si deve fermare la storia.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, insegnateci il vero amore.
Commento del Movimento Apostolico
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