Fino a ieri era andato tutto bene. Clima disteso e rapporti cordiali. Poi l’attentato all’hotel Splendid, nella capitale Ouagadougou, con almeno 20 morti. E il Burkina Faso è precipitato nel caos. Il vescovo di Pinerolo, monsignor Pier Giorgio Debernardi, di ritorno da un viaggio di cooperazione nella diocesi di Dorì, era alloggiato in un albergo a pochi passi dal luogo dell’attacco terroristico rivendicato da Al Qaida.
Ora è bloccato nell’aeroporto della capitale insieme ad un piccolo gruppo di volontari. «Abbiamo sentito gli spari – riferisce monsignor Debernardi, contattato telefonicamente da Vita Diocesana – ma non ci siamo resi conto subito di quello che stava accadendo. Poi abbiamo appreso la notizia dell’attentato dalle televisioni locali. Questa mattina la città era già bloccata ma siamo riusciti a raggiungere l’aeroporto grazie ad un’auto dei volontari dell’LVIA».
Con lui ci sono Adriano Andruetto con la moglie Rosina, Franco Cuccolo e Silvano Galfione. È proprio quest’ultimo a riferire che «i voli sono tutti bloccati. Air France non vuole lasciarci partire e chi hanno chiesto di rientrare in albergo. Rischiamo di restare qui una settimana!».
L’attentato è avvenuto per mano di un commando di alcuni uomini armati, con il volto coperto, che hanno attaccato l’Hotel Splendid e il vicino caffè “Cappuccino” gestito da italiani. Durante la notte le forze speciali, composte da militari francesi, statunitensi e burkinabè, hanno fatto irruzione nell’Hotel portando in salvo 30 ostaggi.
«Fino a ieri – prosegue il vescovo di Pinerolo – tutto era andato per il meglio. Il sindaco del villaggio di Gorom Gorom ci aveva manifestato la sua gratitudine per essere venuti, nonostante la zona fosse indicata come pericolosa. In realtà qui musulmani e cristiani convivono pacificamente. Sono gli estremisti islamici provenienti da altri paesi che vogliono destabilizzare l’area».
Il gruppo è in attesa che la situazione si sblocchi per poter rientrare al più presto in Italia.
Redazione Papaboys (Fonte www.vitadiocesanapinerolese.it)