ll Catechismo della Chiesa Cattolica a riguardo del purgatorio, è molto chiaro: “Coloro che muoiono nella grazia e nell’amicizia di Dio, ma sono imperfettamente purificati, sebbene siano certi della loro salvezza eterna, vengono però sottoposti, dopo la loro morte, ad una purificazione, al fine di ottenere la santità necessaria per entrare nella gioia del cielo. […] La Chiesa chiama purgatorio questa purificazione finale degli eletti, che è tutt’altra cosa dal castigo dei dannati.”
Molti santi, hanno avuto visioni del Purgatorio, oltre che dell’inferno e del Paradiso.
Secondo Santa Francesca Romana il Purgatorio, il “ Regno dei dolori ” è diviso in due grandi regioni : quella superiore dove si trovano le anime che soffrono la pena del danno, quelle che non possono vedere Dio, e pene meno gravi sensibili per colpe non gravi commesse ; qui il Purgatorio consiste in un’infinita nostalgia di Dio e della sua beatificante visione.
Santa Maria Maddalena dà Pazzi afferma che: “Le pene del Purgatorio sono grandi, atroci, impossibili ad esprimersi con parole umane. Tutte le pene sofferte dai martiri, in confronto sono come un ameno giardino.”
Santa Caterina da Genova dice :” L’amore di Dio che trabocca nell’anima le dona una gioia inesprimibile, ma alle anime che sono in Purgatorio questa felicità non toglie nemmeno una scintilla di sofferenza. Infatti l’amore che provano ma che viene frenato costituisce la loro pena, tanto più grande quanto è la perfezione di quel sentimento di cui Dio le ha rese capaci.”Di conseguenza le anime nel Purgatorio provano una gioia grandissima e una sofferenza grandissima, senza che l’una escluda l’altra.
Suor Lucia di Fatima durante un’ apparizione, domandò alla Madonna se una loro compagna, morta da poco, fosse già in Paradiso, Maria le rispose: “Resterà in Purgatorio fino alla fine del mondo. Volete offrirvi a Dio, per sopportare tutte le sofferenze che vorrà inviarvi, come atto di riparazione per i peccati con cui è offeso e di supplica per la conversione dei peccatori?”
Anche a Medjugorje due Veggenti, Vicka e Jokov, hanno avuto la visione del purgatorio. Nel dialogo con Padre livio, lo raccontano in questo modo:
Vicka: Anche il Purgatorio è un grande spazio. In Purgatorio, però, non si vedono le persone, ma solo si vede una grande nebbia e si sente…
Padre Livio: Che cosa si sente?
Vicka: Si sente che le persone soffrono. Sai, si sentono dei rumori…
Padre Livio: Ho appena mandato alle stampe il mio libro: “Perché credo a Medjugorje”, dove scrivo che nel Purgatorio si sentirebbero come dei pianti, delle grida, dei colpi…E’ esatto? Anch’io facevo fatica a trovare le parole giuste in lingua italiana per dare il senso di quello che tu dici in croato ai pellegrini.
Vicka: Non si può dire che si sentono dei colpi e neppure che si sentono dei pianti. Lì non si vedono le persone. Non è come il Paradiso.
Padre Livio: Che cosa si sente allora?
Vicka: Si sente che soffrono. E’ una sofferenza di diverso genere. Si sentono delle voci e anche dei rumori, come uno che si picchia…
Padre Livio: Si picchiano fra di loro?
Vicka: Si sente così, ma io non ho potuto vedere. E’ difficile, Padre Livio, spiegare una cosa che tu non vedi. Una cosa è sentire e un’altra è vedere. In Paradiso tu vedi che camminano, cantano, pregano, e quindi lo puoi riferire con esattezza. In Purgatorio si vede solo una grande nebbia. Le persone che si trovano lì aspettano le nostre preghiere per poter andare quanto prima in Paradiso.
Padre Livio: Chi ha detto che attendono le nostre preghiere?
Vicka: La Madonna ha detto che le persone che si trovano in Purgatorio aspettano le nostre preghiere per poter andare quanto prima in Paradiso.
Padre Livio: Senti, Vicka: la luce del Paradiso potremmo interpretarla come la divina presenza in cui sono immerse le persone che si trovano in quel luogo di beatitudine. La nebbia del Purgatorio, invece, che cosa sta ad indicare, secondo te?
Vicka: Per me, la nebbia è sicuramente un segno di speranza. Loro stanno soffrendo, ma hanno la certa speranza che andranno in Paradiso.
Padre Livio: Mi colpisce che la Madonna insista sulle nostre preghiere per le anime del Purgatorio.
Vicka: Sì, la Madonna dice che hanno bisogno delle nostre preghiere per andare prima in Paradiso.
Padre Livio: Allora le nostre preghiere possono abbreviare il Purgatorio.
Vicka: Se noi preghiamo di più, loro vanno prima in Paradiso.
JAKOV: Poi ci siamo trovati in uno spazio pieno di nebbia. Non posso dire altro per descriverlo se non dicendo che era una specie di nebbia. Lì dentro abbiamo visto solo dei movimenti, ma la gente, le persone, non le abbiamo viste. La Madonna ci ha detto che dobbiamo pregare tanto per le anime del Purgatorio, perché hanno veramente bisogno delle nostre preghiere.
PADRE LIVIO: Senti un po’: ma uscendo dal Paradiso è scomparsa anche quella gioia?
JAKOV: Sì, ma non è scomparsa del tutto. Quando però entri nel Purgatorio non senti più ciò che hai sentito prima.
PADRE LIVIO: No? Che cosa si sente?
JAKOV: Si sente… Quando vedi questi movimenti dentro la nebbia, subito pensi che sono le anime della gente e anche tu senti fastidio. Senti fastidio, ma anche pena per loro.
PADRE LIVIO: Senti anche la pena per loro?
JAKOV: Ti dispiace per loro perché sono finiti lì e perché un attimo prima eri in quella gioia immensa e in quella pace e vedevi la gente che era proprio contenta. Poi vedi queste anime che soffrono e subito provi pena per loro.
PADRE LIVIO: Certo, e quindi dobbiamo pregare per loro.
JAKOV: La Madonna ha raccomandato tanto di pregare per le anime del Purgatorio, perché hanno bisogno delle nostre preghiere.
PADRE LIVIO: In questo modo il Purgatorio viene abbreviato?
JAKOV: Sì. Oggi tante volte affermiamo, e anch’io spesso l’ho sentito, che un nostro caro, che è morto, è andato sicuramente in Paradiso. Solo Dio sa dove sono i nostri morti.
PADRE LIVIO: Secondo te allora in che modo possiamo aiutarli? JAKOV: Possiamo pregare per i nostri morti. Offrire sante Messe per loro.
PADRE LIVIO: Molto giusto…
JAKOV: È per questo che la Madonna si rivolge a noi.
Ti adoro, o Croce Santa, che fosti ornata del Corpo Sacratissimo del mio Signore, coperta e tinta del suo Preziosissimo Sangue. Ti adoro, mio Dio, posto in croce per me. Ti adoro, o Croce Santa, per amore di Colui che è il mio Signore. Amen.
(Recitata 33 volte il Venerdì Santo, libera 33 Anime del Purgatorio. Recitata 50 volte ogni venerdì, ne libera 5. Venne confermata dai Papi Adriano VI, Gregorio XIII e Paolo VI).
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