La piccolina, ricoperta di polvere, è stata trasportata assieme al resto della famiglia all’ospedale nazionale di Escuintla
Un piccolo miracolo è riemerso dalle ceneri del Vulcano Fuoco, in Guatemala, la cui eruzione ha causato secondo gli ultimi bilanci 75 morti e 200 dispersi. Si tratta di una bambina di pochi mesi, ritrovata dai soccorritori all’interno di una casa.
Tra loro, il primo ad accorgersi della bambina è stato l’agente Erick Perez: “Ho sentito la ragazza piangere e sono riuscito a raggiungerla. Sono stato fortunato. Poi l’ho data ai miei colleghi e ho aiutato il resto della famiglia”, ha raccontato a BBC Mundo. La piccola, ricoperta di polvere e subito avvolta con un coperta, è stata trasportata all’ospedale nazionale di Escuintla. Una storia di speranza in mezzo alla catastrofe che in questi giorni sta mettendo in ginocchio il paese. La dimostrazione che sopravvivere all’inferno è comunque possibile.
Intanto però, le ricerche dei dispersi continuano, in condizioni che rimangono ancora di massimo rischio: “Sottoterra, a circa 20 centimetri, ci sono ancora 300 gradi”, ha spiegato il soccorritore Ivan Mazariegos. Interi centri abitati sono ricoperti di cenere. Il vulcano è a meno di 10 miglia da Antigua Guatemala – una città di oltre 45.000 persone – e 25 miglia a sud ovest della capitale del paese, Città del Guatemala. Ma ora, grazie al ritrovamento della bambina, i volontari e i cittadini sanno che la leggenda dell’Araba Fenice può talvolta diventare realtà.